Dimostrato che i primi animali sulla Terra causarono un riscaldamento globale.


In questi giorni alcuni ricercatori della Vrije Universiteit Brussel, dell'Università di Leeds, dell'Università di Anversa e dell'Università di Exeter, tramite uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, hanno fatto sapere che i primi animali sulla Terra hanno surriscaldato il pianeta, (in modo simile a quanto sta facendo l'uomo ai giorni d'oggi), rendendolo meno ospitale e contribuendo probabilmente a diverse estinzioni di massaIn pratica, secondo quanto hanno spiegato gli scienziati, circa 520-540 milioni di anni fa le prime forme di vita animale si sono evolute nell'oceano ed hanno iniziato a scomporre il materiale organico presente nel fondo marino, portando ad un aumento di anidride carbonica ed allo stesso tempo una diminuzione dell'ossigeno nell'atmosfera. Inoltre nei 100 milioni di anni che seguirono le condizioni per questi primi animali divennero molto più difficili per via della diminuzione dei livelli di ossigeno nell'oceano e del riscaldamento globale causato dall'anidride carbonica. Al riguardo Tim Lenton, uno dei principali autori della ricerca, ha spiegato: "Come vermi in un giardino, minuscole creature sul fondo del mare disturbano, mescolano e riciclano materiale organico morto: un processo noto come bioturbazione. Poiché l'effetto degli animali che scavano dalle tane è così grande, ci si aspetterebbe di vedere grossi cambiamenti nell'ambiente quando l'intero fondale oceanico si modifica da uno stato indisturbato ad uno stato bioturbato". Mentre Filip Meysman, ricercatore dell'ateneo belga, nonché uno dei responsabili dello studio, ha proseguito affermando: "Effettivamente abbiamo rilevato una diminuzione dei livelli di ossigeno nell'oceano circa 520 milioni di anni fa, ma le prove provenienti dalle rocce hanno mostrato che i sedimenti erano solo un po' disturbati". A tal proposito Simon Poulton, ricercatore dell'Università di Leeds, nonché autore della ricerca in questione, ha dichiarato: "Ciò significava che gli animali che vivevano nel fondo marino in quel momento non erano molto attivi e non si muovevano molto in profondità nel fondo del mare. A prima vista, queste due osservazioni non sembravano sommarsi". Invece Sebastiaan van de Velde, primo autore dello studio, ha aggiunto: "Il fattore chiave è stato rendersi conto che i maggiori cambiamenti avvengono ai livelli più bassi dell'attività animale. Ciò ha significato che i primi bioturbatori hanno avuto un impatto enorme". Insomma, secondo gli scienziati, questi risultati sono stati il "pezzo mancante del puzzle" e hanno permesso loro di costruire un modello matematico della Terra in quel periodo per osservare i cambiamenti causati, appunto, da queste prime forme di vita. Al riguardo Benjamin Mills, anche lui dell'Università di Leeds, nonché tra i principali autori della ricerca, ha commentato: "Quando abbiamo eseguito il nostro modello, siamo rimasti sorpresi da ciò che abbiamo visto. L'evoluzione di questi piccoli animali ha effettivamente ridotto l'ossigeno nell'oceano e nell'atmosfera, ma ha anche aumentato i livelli di anidride carbonica atmosferica a tal punto da causare un evento di riscaldamento globale. Sapevamo che il riscaldamento era avvenuto a questo punto nella storia della Terra, ma non sapevamo che poteva essere stato scatenato dagli animali". Mentre lo stesso Tim Lenton ha, infine, concluso spiegando: "Esiste un interessante parallelismo tra i primi animali che cambiarono il loro mondo in un modo che è stato dannoso per loro, e ciò che noi esseri umani stiamo facendo al pianeta adesso. Stiamo creando un mondo più caldo con l'anossia oceanica, (ovvero la carenza di ossigeno negli oceani), in continua espansione, il che è un male per noi e per molte altre creature con le quali condividiamo il pianeta".

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