Scoperto che Alessandro Magno fu colpito da una sindrome che lo paralizzò e venne sepolto vivo.


Sembra proprio che Alessandro Magno non morì per un'infezione, per via dell' alcolismo, (sebbene il suo declino inizio proprio con una forte bevuta), oppure a causa di un omicidio, come alcune tesi storiche hanno nel tempo sostenuto, ma bensì a causa della Sindrome di Guillain-Barré Syndrome: un disturbo neurologico raro autoimmune scatenato da un'infezione dal batterio Campylobacter pylori, (abbastanza comune a quei tempi), che lo lasciò paralizzato per sei giorni, privandolo a poco a poco della capacità di camminare, parlare ed, infine, respirare. Inoltre il decesso del generale macedone, (senza dubbio uno dei comandanti militari di maggior successo della Storia, che costruì un vasto impero che si estendeva dalla Macedonia e dalla Grecia fino in Persia, in Egitto e persino in alcune parti del nord dell'India), potrebbe essere il caso più famoso di pseudotanatos, (o falsa diagnosi di morte), mai registrato. Difatti quando ne fu dichiarata la morte e il suo corpo fu preparato per la sepoltura Alessandro Magno era ancora vivo, ma i medici non se ne accorsero per via degli strumenti poco conoscitivi dell'epoca: si ritiene che morì 6 giorni dopo la tumulazione. O almeno questo è quanto hanno fatto sapere di recente alcuni ricercatori della Dunedin School of Medicine, guidati da , attraverso uno studio pubblicato sulla rivista The Ancient History Bulletin e che ha finalmente risolto l'enigma sulla misteriosa morte del grande condottiero macedone, avvenuta il 10 o l'11 Giugno 323 a.C., (cioè più di 2.300 anni fa), quando aveva soltanto 32 anni. Al riguardo Katherine Hall, principale autrice della ricerca, ha dichiarato: "In particolare nessuno ha fornito una risposta onnicomprensiva che dia una spiegazione plausibile e fattibile per un fatto registrato da una sola fonte: il corpo di Alessandro non ha mostrato alcun segno di decomposizione per 6 giorni dopo la sua morte. Gli antichi greci pensavano che ciò provasse che Alessandro era un dio; questo studio è il primo a fornire una risposta reale". Non a caso, come già anticipato, le teorie più accreditate sulla morte dell'uomo che conquistò l'intero Impero Persiano fanno riferimento ad un'infezione, all'alcolismo o all'avvelenamento da parte di un "nemico" infiltrato. Tuttavia, secondo gli scienziati coinvolti nello studio in questione, Alessandro Magno contrasse, appunto, un'infezione da Campylobacter pylori, (caratterizzata da forti dolori addominali, febbre, mal di testa e altri sintomi); il che portò allo sviluppo di una una variante di neuropatia assonale motoria acuta della Sindrome di Guillain-Barré, la quale a sua volta produsse una paralisi progressiva, simmetrica, ascendente, (ma senza confusione o incoscienza): l'uomo rimase, infatti, compos mentis fino a poco prima della sua morte. Tra l'altro l'accertamento della morte dell'uomo è stato ulteriormente complicato per via delle difficoltà nel diagnosticare la morte nei tempi antichi, che si basava sulla presenza di respiro piuttosto che sul sentire il polso. In sostanza queste difficoltà, (insieme al tipo di paralisi e alle richieste di ossigeno ridotte), avrebbero ridotto la visibilità della sua respirazione: un possibile fallimento dell'autoregolazione della temperatura del suo corpo, e le pupille fisse e dilatate, indicano anche che la conservazione del suo corpo non è avvenuta a causa di un miracolo, ma perché non era ancora morto quando venne sepolto. In merito a ciò la stessa Katherine Hall ha spiegato: "Volevo stimolare nuovi dibattiti e discussioni e forse riscrivere i libri di storia argomentando che la vera morte di Alessandro fu 6 giorni dopo rispetto a quanto si pensasse in precedenza. La sua morte potrebbe essere il caso più famoso di pseudotanatos, o falsa diagnosi di morte, mai registrata". Ed ha, infine, concluso aggiungendo: "Mentre analisi più moderne hanno cercato di essere più ampie e più sfumate, qualunque sia il modo in cui la gente vuole concepire Alessandro, c'è il desiderio di cercare di capire la sua vita nel modo più completo possibile. Il mistero permanente della sua causa di morte continua ad attrarre interesse pubblico e scolastico. L'eleganza della diagnosi della Sindrome di Guillain-Barré come causa della sua morte sta ne fatto che spiega tanti elementi, altrimenti diversi, e li presenta in un insieme coerente".

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