Scoperto che gli integratori per il bodybuilding potrebbero danneggiare il cervello.


La norvalina è un ingrediente ampiamente usato negli integratori per il bodybuilding ed è promossa come un composto in grado di potenziare gli allenamenti e favorire il recupero, ma sembra proprio che le persone che la assumono dovrebbero essere consapevoli del suo potenziale di danno: in passato composti simili sono stati collegati a malattie neurodegenerative ed un recente studio condotto da alcuni ricercatori dell'Università di Sydney su cellule umane in vitro e pubblicato sulla rivista Toxicology ha suggerito che in particolare la L-norvalina potrebbe anche causare danni alle cellule cerebrali, dimostrando che anche in concentrazioni relativamente basse questo aminoacido potrebbe rendere le cellule pericolose ed, infine, ucciderle. In sostanza generalmente le proteine di una dieta sana contengono aminoacidi che vengono rilasciati nell'intestino e quindi utilizzati dal corpo per costruire nuove proteine e la L-norvalina è una delle centinaia di aminoacidi che normalmente non vengono usati per produrre proteine ​​nell'uomo. Tuttavia negli ultimi anni la popolarità degli integratori alimentari per migliorare la forza e le prestazioni muscolari ha fatto sì che molti di questi contengano molti aminoacidi insoliti che possono, appunto, causare danni all'organismo. Al riguardo Kate Samardzic, principale autrice della ricerca, ha affermato: "I fabbisogni proteici sono più alti negli individui molto attivi e le proteine ​​sono considerate in grado di migliorare ed aumentare le prestazioni. La domanda di aminoacidi negli integratori è aumentata, ma oltre ai normali amminoacidi che producono proteine, vengono assunti ​​altri aminoacidi non proteici". Ed ha poi proseguito spiegando: "Alcuni aminoacidi non proteici sono tossici perché possono imitare gli aminoacidi proteici ed ingannare il corpo nella produzione di proteine ​​difettose, una proprietà usata da alcune piante per uccidere i predatori. Alcune piante possono anche rilasciare amminoacidi non proteici nel terreno per uccidere altre piante in modo che possano avere accesso a tutti i nutrienti. La guerra chimica tra le piante è un fenomeno ben noto. Siccome c'erano prove che la L-norvalina ha proprietà antimicrobiche ed un'attività erbicida, abbiamo esaminato la sua tossicità nelle cellule umane". Non a caso questo è stato il primo studio ad esaminare l'eventuale tossicità dell'integratore in questione nelle cellule umane, testando soprattutto il suo effetto sulla salute delle cellule cerebrali, derivante dalla sua capacità di imitare gli aminoacidi proteici. A tal proposito Ken Rodgers, altro responsabile del lavoro, ha, infine, concluso dichiarando: " Il nostro studio ha rivelato che, mentre inizialmente consentiva alle cellule di produrre più energia, dopo un po' la L-norvalina danneggia il meccanismo della cellula che genera l'energia. Le persone assumono integratori come questo in realtà senza saperne molto su quali potrebbero essere le conseguenze a lungo termine".

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