Scoperto che i geni che regolano le emozioni, lo stress e la tensione sono responsabili anche dell'insonnia.


Sembra proprio che alla base dell'insonnia ci sono dei geni che regolano anche lo stress e le emozioni, ed adesso grazie alla loro identificazione si comincia a delineare il primo quadro completo dei meccanismi biologici responsabili di questo disturbo. O almeno è quanto hanno fatto sapere due recenti ricerche, pubblicate entrambe sulla rivista Nature Genetics. In pratica il primo studio, condotto da alcuni ricercatori del Massachusetts General Hospital e dall'Università di Exeter, ha analizzato i dati di 450.000 persone conservati nella UK Biobank, insieme a quelli di 15.000 norvegesi e 2.200 americani ed ha individuato 57 regioni genetiche associate, appunto, ai sintomi dell'insonnia. Al riguardo Jacqueline Lane, una delle principali autrici, ha affermato: "Tutte queste regioni identificate sono possibili nuovi bersagli terapeutici per l'insonnia e 16 di queste regioni contengono noti bersagli farmacologici. Inoltre, le nuove relazioni causali indicano la potenziale utilità delle terapie contro insonnia come possibili trattamenti per le malattie coronariche e la depressione"; mentre Samuel Jones, altro responsabile della ricerca i questione, ha aggiunto: "Sappiamo da tempo che c'è una correlazione tra insonnia e disturbi cronici. Ora abbiamo la prova che il rischio di depressione e malattie del cuore aumenta a causa di questo disturbo". Ad ogni modo il secondo studio, condotto da alcuni scienziati dalla Vrije Universiteit, ha preso in esame i dati raccolti da 1,3 milioni di individui, (raccolti sia nella UK Biobank che e nella 23andMe), ed ha identificato 202 regioni del DNA, che sono responsabili di ben 956 geni e che contribuiscono all'insonnia. In sostanza i ricercatori hanno studiato quali tipi e quali regioni di cellule cerebrali utilizzavano questi geni, nella speranza di comprendere meglio quali meccanismi siano alla base dell'insonnia ed oltre a trovare specifici tipi di cellule, (come i neuroni ipotalamici ed il claustro), hanno osservato un'attività significativa di tali geni nella corteccia frontale del cervello e nei nuclei sottocorticali. In merito a ciò Danielle Posthuma, una delle principali autrici della suddetta analisi, ha spiegato: "Il nostro studio dimostra che l'insonnia, come molti altri disturbi neuropsichiatrici, è influenzata da centinaia di geni, ciascuno di scarso effetto: questi geni da soli non sono così interessanti da osservare. Ciò che conta è il loro effetto combinato sul rischio di insonnia. Lo abbiamo studiato con un nuovo metodo, che ci ha permesso di identificare specifici tipi di cellule cerebrali, come i cosiddetti neuroni medi spinosi". Inoltre, come già anticipato, gli studiosi hanno anche scoperto che queste regioni non sono coinvolte nei circuiti cerebrali che regolano il sonno, (come ci si potrebbe aspettare), ma in quelli che regolano emozioni, stress e tensione: questo suggerisce che finora gli studi dei trattamenti contro l'insonnia rivolti alle aree del cervello che regolano il sonno potrebbero aver cercato nel posto sbagliato. A tal proposito Eus Van Someren, altro autore della ricerca in questione, ha commentato: "Si tratta di un risultato molto importante, perché abbiamo sempre cercato cause di insonnia nei circuiti cerebrali che regolano il sonno. Dobbiamo spostare la nostra attenzione sui circuiti che regolano le emozioni, lo stress e la tensione. I nostri primi risultati in quella direzione sono già spettacolari". In realtà c'è da dire che ci vorranno alcuni anni prima che questo tipo di lavoro venga tradotto attivamente in un nuovo trattamento clinico: la grande varietà di geni diversi che sembrano essere associati all'insonnia significa che un trattamento efficace non è così semplice come mirare solo ad un singolo gene. Tutta via a breve termine questi studi certamente solidificano l'insonnia cronica come un disturbo reale e tangibile, e non semplicemente come un effetto collaterale di un disturbo forse legato allo stress. Al riguardo Vladimir Vacic, uno dei principali autori di questo studio, ha, infine, spiegato: "Questo studio è un immenso passo avanti nella comprensione del background genetico dell'insonnia. I risultati sottolineano che l'insonnia è una condizione grave, a causa del rischio genetico condiviso dai disturbi psichiatrici e metabolici coinvolti nell'obesità e nel diabete".

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