Dimostrato che il mantello terrestre inferiore ha un flusso diverso da quello previsto.


A quanto pare il mantello terrestre è diverso dal previsto: nei suoi strati più profondi non è un fluido, (come si pensava finora), ma un solido duttile che si deforma molto lentamente, come il ferro quando viene forgiato. O almeno questo è quanto hanno rivelato di recente alcuni ricercatori dell'Instituto Superior Técnico, dell'Università degli Studi di Padova, dell'University College London e della Kangwon National University tramite uno studio pubblicato in questi giorni sulla rivista Nature Geoscience, il quale ha aperto una finestra su questa parte "nascosta" della Terra. Al riguardo Manuele Faccenda, uno dei principali autori della ricerca, nonché ricercatore dell'ateneo padovano, ha spiegato: "Per studiare questa parte inaccessibile del pianeta abbiamo utilizzato la tomografia sismica, ossia lo studio della velocità di propagazione delle onde sismiche, che funziona come una TAC medica e dà una visione della struttura interna della Terra". In pratica così facendo gli scienziati hanno riscontrato la presenza di zone di anomalia della velocità sismica vicino ad alcune zone di subduzione o sprofondamento, vale a dire nelle zone in cui i fondali oceanici affondano nel mantello terrestre, nei pressi dell'anello di fuoco del Pacifico. In sostanza finora si era sempre pensato che in questa parte del mantello terrestre, (detta inferiore), la roccia non fluisse quasi per niente, a differenza di quanto avviene nella zona superiore. In merito a ciò Ana Ferreira, autrice dello studio in questione e ricercatrice dell'ateneo spagnolo, ha affermato: "Spesso immaginiamo il mantello terrestre come un liquido che scorre ma non lo è. È un solido che si muove molto lentamente nel tempo. Tradizionalmente si è pensato che il flusso di roccia nel mantello inferiore della Terra sia lento fino a colpire il nucleo del pianeta, con la maggior parte delle azioni dinamiche che avvengono nel mantello superiore che raggiunge solo una profondità di 660 km. Abbiamo dimostrato che dopotutto non è così nelle grandi regioni profonde sotto l'Anello del Pacifico del Sud ed il Sud America". Ad ogni modo gli studiosi hanno scoperto che la deformazione e l'aumento del flusso nel mantello inferiore è probabilmente dovuto al movimento di difetti nel reticolo cristallino delle rocce nella Terra profonda, un meccanismo di deformazione chiamato "scorrimento della lussazione", la cui presenza nel profondo mantello è stato oggetto di dibattito. Entrando un po' più nei dettagli i ricercatori hanno utilizzato grandi insiemi di dati raccolti da onde sismiche formatesi durante i terremoti per sondare ciò che sta accadendo in profondità all'interno della Terra: la tecnica è ben consolidata e paragonabile a come le radiazioni vengono utilizzate, appunto, nelle TAC per vedere cosa succede nel corpo. A tal proposito Sung-Joon Chang, altro autore della ricerca, nonché scienziato dell'ateneo coreano, ha dichiarato: "In una TAC, i raggi stretti dei raggi X passano attraverso il corpo verso i rivelatori opposti alla sorgente, costruendo un'immagine. Le onde sismiche attraversano la Terra più o meno allo stesso modo e vengono rilevate dalle stazioni sismiche sul lato opposto del pianeta all'epicentro del terremoto, permettendoci di costruire un'immagine della struttura dell'interno della Terra". Comunque sia questo approccio di combinazione dei dati sismici con la modellizzazione computerizzata geodinamica adesso può essere utilizzato per costruire mappe dettagliate di come l'intero mantello fluisce globalmente per vedere se lo strisciamento di dislocazione è uniforme a profondità estreme. Inoltre gli scienziati vogliono anche modellare come il materiale si sposta dal nucleo della Terra alla superficie, che insieme a questo ultimo studio, aiuterà gli scienziati a capire meglio come il pianeta si è evoluto nel suo stato attuale. Al riguardo la stessa Ana Ferreira ha, infine, concluso commentando: "Il modo in cui il mantello scorre sulla Terra potrebbe controllare il motivo per cui esiste la vita sul nostro pianeta ma non su altri pianeti, come, ad esempio, su Venere, che ha dimensioni e posizione simili alla Terra nel Sistema Solare, ma probabilmente ha uno stile molto diverso di flusso del mantello. Possiamo capire molto su altri pianeti rivelando i segreti del nostro".

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