Scoperto che la sensibilità alle emozioni può cambiare con l'età.


Sembra proprio che con il passare degli anni la capacità d'identificare le emozioni sperimentate dalle altre persone e la propria sensibilità di fronte a questi stati d'animo potrebbe cambiare; o almeno questo è quanto hanno fatto sapere alcuni ricercatori del McLean Hospital di Belmont tramite uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Experimental Psychology: General, secondo cui durante la giovinezza si sarebbe più sensibili alle emozioni negative, (come rabbia e paura), mentre nella cosiddetta terza età a quelle positive, (come, appunto, la felicità). In pratica per arrivare a tali conclusioni gli scienziati hanno condotto un'indagine su 9.546 persone di età compresa tra 10 e 85 anni, che hanno svolto un test sulla sensibilità emotiva sulla piattaforma web TestMyBrain.org: l'esperimento si prefiggeva di misurare la capacità dei volontari di rilevare le sottili differenze che caratterizzano le espressioni di paura, rabbia e felicità. Inoltre nello specifico i partecipanti sono stati incaricati di osservare le immagini di diverse coppie di volti umani e, di volta in volta, di rispondere a domande come: "Quale faccia è più arrabbiata?"; "Quale viso è più felice?"; oppure "Quale volto è più spaventato?". Tra l'altro, come già anticipato, gli scienziati hanno osservato che l'età era in grado d'influenzare la sensibilità dei partecipanti alle emozioni raffigurate nelle foto; di fatti al riguardo Lauren A. Rutter, una delle principali autrici dello studio, ha spiegato: "Abbiamo scoperto che la sensibilità alla rabbia aumenta significativamente durante l'inizio e la metà dell'adolescenza. Questa è esattamente l'età in cui i giovani sono più abituati a forme di minaccia sociale come il bullismo. Il normale sviluppo della sensibilità alla rabbia può contribuire ad affrontare alcune delle sfide che si presentano durante questa fase dello sviluppo". Ad ogni modo, come già detto, le persone di una certa età, invece, erano maggiormente capaci di riconoscere le emozioni positive; non a caso la ricerca in questione ha dimostrato che la sensibilità a paura e rabbia diminuivano con il passare degli anni, mentre la capacità di riconoscere la felicità risultava invariata. A tal proposito Laura Germine, altra autrice dello studio, ha, infine, concluso dichiarando: "È noto che, in generale, la capacità di decodificare gli stimoli emotivi diminuisce con l'età, ma qui abbiamo osservato un declino molto ridotto della capacità di rilevare la felicità. Questi risultati confermano quelli di altre ricerche precedenti, che mostrano che gli anziani tendono a sperimentare più emozioni positive e ad avere un atteggiamento ottimista".

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