Bubbel presenta l'infografica "Le lingue dei segni: 5 miti da sfatare e altre curiosità".


Si sa, da un punto di vista sociologico la lingua dei segni è considerata una vera e propria lingua, (o per meglio dire, linguaggio), in quanto espressione di una comunità, nello specifico quella dei "sordi segnanti". In Italia la Comunità Sorda Italiana utilizza la cosiddetta LIS, (acronimo di Lingua dei Segni Italiana), ma ciò nonostante esistono alcuni punti su cui andrebbe fatta un po' di chiarezza. Per questo motivo Babbel, (la applicazione leader nell'insegnamento delle lingue online), ha deciso di mettere a punto l'infografica "Le lingue dei segni: 5 miti da sfatare e altre curiosità", nella quale viene spiegato tutto ciò che si è sempre erroneamente pensato di sapere sulla lingua dei segni. Inoltre, anche in seguito alle recenti dichiarazioni del Governo sulla necessità di riconoscere la lingua dei segni, questa infografica è stata realizzata con l'intento di fare chiarezza su alcuni aspetti della lingua dei segni che i più ancora non conoscono. Innanzitutto sfata il primo e più comune mito sulla lingua dei segni: non ce n'è soltanto una, ma attualmente ne esistono circa 300 in uso in tutto il modo. Difatti anche per i segni ci sono diverse "nazionalità": un simbolo che, ad esempio, in cinese significa "aiutare", in italiano o in americano significa "spingere"; motivo per il quale l'infografica di Babbel induce a fare attenzione quando si viaggia all'estero per evitare fraintendimenti. Ad ogni modo la seconda curiosità che viene delucidata riguarda la grammatica: non tutti sanno, infatti, che la lingua dei segni adotta una grammatica propria, ben diversa da quella parlata e scritta. Per farla breve la costruzione verbale non segue la classica costruzione del lessico scritto e parlato italiano "soggetto+verbo+oggetto": nella LIS i verbi non si coniugano in base al tempo ma devono concordare sia con il soggetto sia con l'oggetto dell'azione e la costruzione della frase risulta essere, ad esempio, "soggetto+oggetto+verbo". Tra l'altro un'altra falsa credenza che l'infografica in questione corregge è quella secondo cui la lingua dei segni, (sebbene il suo nome possa trarre in inganno), sia composta soltanto da "segni" eseguiti con le mani. Difatti, come viene illustrato, la LIS si serve di tre elementi fondamentali per comunicare: i gesti delle mani, i movimenti del corpo dal busto in su, e le espressioni del viso. Perciò è soltanto attraverso la veicolazione visivo-gestuale che si può comunicare con la lingua dei segni. Mentre le ultime due curiosità/miti riguardano la facilità di apprendimento, (non è vero, infatti, che sia facile imparare una lingua dei segni, in quanto sono lingue complesse e servono molto anni per diventare fluenti), e la loro invenzione, (nonostante si pensa che siano state messe a punto da persone udenti, le lingue dei segni sono nate invece in modo naturale nelle varie comunità non udenti). Comunque sia a tal proposito lo staff di Babbel ha, infine, dichiarato: "Nonostante ci siano 170.000 locutori della LIS in Italia, ed anche se ormai in buona parte del mondo lo statuto di lingua delle lingue visive sia riconosciuto ufficialmente, l'Italia è uno dei pochissimi Paesi del mondo in cui ancora questo non è avvenuto. Si è parlato di recente di un Decreto Legge sulla LIS per il suo riconoscimento. Con la nostra infografica vogliamo avvicinare maggiormente le persone a questo tema, sottolineando come le lingue di cui ci occupiamo ogni giorno siano un bene fondamentale e da tutelare per garantire a tutti, anche a migliaia di sordi italiani, il diritto alla comunicazione e all'accessibilità".

Di seguito la suddetta infografica:
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In collaborazione con BizUp e Bubbel.

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