Scoperto che la vitamina B12 potrebbe inibire un enzima chiave legato al morbo di Parkinson ereditario.
Come risaputo, il morbo di Parkinson è il più comune disturbo cronico del movimento neurodegenerativo che colpisce l'1% della popolazione mondiale oltre i 70 anni: al momento, però, non esiste una cura per questa malattia ed i trattamenti disponibili si concentrano sull'affrontare i suoi sintomi ma non la sua progressione. Inoltre sebbene la maggior parte dei casi di Parkinson siano sporadici, le varianti ereditarie di questa malattia sono principalmente associate a mutazioni del gene che codifica per l'enzima LRRK2. Non a caso nel 2004 un gruppo di ricerca internazionale, (al quale hanno partecipato ricercatori dei Paesi Baschi), ha stabilito il legame tra una delle mutazioni in questo enzima ed i pazienti con diagnosi di malattia. Motivo per il quale l'LRRK2, (noto anche a livello internazionale con il nome "dardarina", ovvero la parola basca che significa tremore), è diventato uno degli obiettivi terapeutici più interessanti per lo sviluppo di nuovi farmaci per combattere il Parkinson ereditario. In pratica, come dimostrato nel corso degli anni, la neurotossicità dell'enzima in questione, (o gli effetti patogeni nel suo complesso ed esso associati), è dovuta principalmente al fatto che le mutazioni patogene aumentano l'attività della chinasi, che ha indotto una razza internazionale a sviluppare degli inibitori. Ad ogni modo, anche se in questo momento esistono inibitori specifici e potenti contro l'attività di chinasi dell'LRRK2, molti di loro causano effetti collaterali indesiderati o producono risultati clinici molto poco chiari. Tuttavia di recente un altro gruppo di ricerca internazionale, tramite uno studio pubblicato lo scorso mese sulla rivista Cell Research, ha scoperto che l'AdoCbl, (ossia una delle forme attive della vitamina B12), agisce come un inibitore dell'attività della chinasi del suddetto enzima sia nelle cellule in coltura che nel tessuto cerebrale. Inoltre gli scienziati hanno osservato che previene in modo significativo la neurotossicità delle varianti dell'LRRK2 associate alla malattia di Parkinson nelle cellule in coltura di alcuni roditori primari, nonché in vari modelli geneticamente modificati utilizzati per studiare questa patologia. In altre parole, secondo questa nuova ricerca, la vitamina B12 si è rivelata una nuova classe di modulatore dell'attività della chinasi di tale enzima; al riguardo Iban Ubarretxena, uno dei principali autori della ricerca, ha, infine, dichiarato: "Ciò costituisce un enorme passo avanti perché si tratta di una vitamina neuroprotettiva in modelli animali ed ha un meccanismo diverso da quello degli inibitori attualmente esistenti, quindi potrebbe essere usato come base per sviluppare nuove terapie per combattere il Parkinson ereditario associato a varianti patogene dell'enzima LRRK2".
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