Secondo un recente studio, i bambini autistici hanno più probrabilità di essere coinvolti in atti di bullismo.
In questi giorni un importante studio condotto da alcuni ricercatori dell'Università di York e pubblicato sul Journal of Autism and Developmental Disorders ha scoperto che i bambini affetti da autismo hanno maggiori probabilità di essere vittime di bullismo sia dai fratelli che dai loro coetanei; il che significa che quando tornano da scuola non hanno tregua dalla vittimizzazione. Inoltre gli scienziati hanno anche scoperto che i bambini autistici hanno maggiori probabilità di essere sia le vittime che gli autori di bullismo tra fratelli rispetto a quelli non colpiti dal disturbo. In pratica per arrivare a tali conclusioni la ricerca ha utilizzato i dati raccolti dal Millennium Cohort Study per indagare sul bullismo tra fratelli in un campione di oltre 8.000 bambini, di cui oltre 230 con autismo, ai quali sono state poste domande sulla frequenza con cui sono stati colti o feriti di proposito dai loro fratelli e coetanei e quanto spesso sono stati gli autori di tali atti. In questo modo i ricercatori hanno osservato che due terzi dei bambini di 11 anni con autismo avevano riferito di essere stati coinvolti in qualche forma di bullismo tra fratelli, rispetto alla metà dei bambini senza autismo. Tuttavia, anche se si è registrata una diminuzione di atti di bullismo per i bambini in entrambi i gruppi una volta raggiunti i 14 anni di età, c'erano ancora differenze nei tipi specifici di coinvolgimento: anche in questi casi i bambini affetti dal suddetto disturbo, infatti, sono risultati avere ancora maggiori probabilità di essere coinvolti in bullismo tra fratelli sia come vittime che come colpevoli. Al riguardo Umar Toseeb, uno dei principali autori dello studio in questione, ha spiegato: "I bambini con autismo hanno difficoltà con l'interazione e la comunicazione sociale, il che può avere implicazioni per le loro relazioni con i fratelli. Da un punto di vista evolutivo, i fratelli possono essere considerati concorrenti di risorse parentali come affetto, attenzione e beni materiali: i bambini con autismo potrebbero avere accesso prioritario a queste limitate risorse parentali che portano al conflitto ed al bullismo tra fratelli". Ad ogni modo anche ai genitori dei bambini coinvolti nella ricerca gli scienziati hanno posto domande sulle difficoltà emotive e comportamentali dei loro figli, concentrandosi nello scoprire se il loro bambino fosse infelice, spensierato ed irrequieto. In ogni caso, sempre secondo quanto emerso, quei bambini coinvolti in atti di bullismo tra fratelli, (indipendentemente dal fatto che avessero o meno l'autismo), avevano maggiori probabilità di incontrare difficoltà emotive e comportamentali sia a lungo che a breve termine. Tra l'altro considerando che il bullismo tra fratelli colpisce in modo sproporzionato i bambini autistici, gli studiosi hanno chiesto più risorse per aiutare questi bambini ed i loro genitori ad identificare e gestire i comportamenti di bullismo in casa, in particolar modo all'inizio dell'infanzia. A tal proposito lo stesso Umar Toseeb ha, infine, concluso dichiarando: "I genitori dovrebbero essere consapevoli delle potenziali conseguenze a lungo termine del bullismo tra fratelli sulla salute mentale e sul benessere dei bambini. I conflitti persistenti tra fratelli possono essere indicativi di bullismo tra fratelli e questo non dovrebbe essere visto come una parte normale della crescita".
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