Dimostrato che lo sviluppo dell'agricoltura ha portato anche allo sviluppo di cooperazione e violenza.
Sembra proprio che lo sviluppo dell'agricoltura ha portato ad una cooperazione senza precedenti nelle varie società umane, ma allo stesso tempo anche ad un picco di violenza abbastanza notevole; o almeno questo è quanto hanno scoperto di recente alcuni ricercatori dell'Università del Connecticut, dell'Università dello Utah, della Troy University e della California State University, nel corso di uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Archaeology. In pratica per arrivare a tali conclusioni gli scienziati hanno esaminato la crescita dell'agricoltura nell'America del Nord orientale in un periodo compreso da 7.500 a 5.000 anni fa, ed hanno osservato che, come già anticipato, se da un lato la domesticazione delle piante favorì una nuova cooperazione tra le persone, dall'altro vide anche l'ascesa della violenza organizzata tra gruppi. Al riguardo Elic Weitzel, uno dei principali autori della ricerca, ha affermato: "Eravamo interessati a capire perché le persone passassero dalla caccia e dalla raccolta all'agricoltura. Poi ho iniziato ad interessarmi di ciò che è accaduto nella società dopo che hanno fatto quel passaggio ed hanno iniziato a coltivare su larga scala". In sostanza gli studiosi hanno utilizzato il cosiddetto "modello di distribuzione gratuita ideale" per esaminare gli schemi di come gli individui si sono distribuiti in un'area, (ovvero i luoghi in cui le persone inizieranno ad occupare per prime le posizioni migliori). Inoltre considerando che numerosi fattori rendono un'area più adatta, (come, ad esempio, l'accesso a cibo, acqua, materie prime e rifugi), i ricercatori hanno esaminato un indicatore chiamato "produttività primaria netta", (ossia una misura dell'energia disponibile basata sugli impianti di una determinata area), ed hanno rilevato che nelle aree con maggiore produttività primaria netta c'erano più persone raggruppate insieme ed allo stesso tempo più conflitti. In merito a ciò lo stesso Elic Weitzel ha proseguito spiegando: "Se vivi in un'area adatta, puoi rivendicare ed impedire ad altri di accedere a ciò che hai. Questo diventa un processo cooperativo, perché una persona non è tanto efficace quanto un intero gruppo nella difesa di un territorio". Ad ogni modo una popolazione in crescita può ridurre nel tempo l'idoneità di un luogo, ma ciò non significa sempre diminuire la qualità della vita; motivo per il quale gli scienziati hanno preso in considerazione anche il concetto noto come "Principio di Allee", il quale afferma che l'idoneità individuale, o la probabilità di sopravvivenza e riproduzione, aumenta all'aumentare della densità della popolazione a causa di comportamenti cooperativi. A tal proposito Elic Weitzel ha continuato dichiarando: "Un raccolto di piante rappresenta un qualcosa di prezioso ed il valore del comportamento cooperativo diventa evidente"; mentre Stephen Carmody, altro principale responsabile dello studio in questione, ha aggiunto: "Il passaggio da una società di caccia e raccolta ad una società agricola dipende dalla collaborazione. Lo sviluppo dell'agricoltura sembra essere avvenuto solo in 9 posti in tutto il mondo, quindi il Nord America orientale è una parte unica del mondo da studiare. L'agricoltura è stata una delle transizioni più consequenziali che sono avvenute in passato. Ha cambiato l'intera situazione economica". Tra l'altro, sempre secondo gli studiosi, gli sforzi combinati per la raccolta e la difesa, e forse anche la condivisione di semi tra i gruppi, potrebbero avvenire con la cooperazione interpersonale; il che porta a maggiori possibilità di sopravvivenza per il gruppo. Al riguardo lo stesso Elic Weitzel ha, infatti, proseguito spiegando: "Come dice un antico proverbio, "molte mani rendono il lavoro più leggero" e la nostra ricerca ha riguardato la cooperazione ed allo stesso tempo la concorrenza. È quando una risorsa, come le colture domestiche, è densa e prevedibile, che ci aspettiamo che sia difendibile. Ad esempio, altri gruppi potrebbero voler accedere al tuo raccolto nel caso in cui il loro fallisca. C'è cooperazione e ci sono aspetti della concorrenza. Raccolta e difesa. Questo periodo di tempo, (da 7.500 a 5.000 anni fa), non è solo quello in cui abbiamo trovato persone che si aggregavano e vivevano in cooperazione in luoghi di alta qualità, ma è anche quello in cui abbiamo visto un aumento della violenza tra gruppi, come dimostrato dagli scheletri che mostrano il effetti del "trophy-taking". Ovviamente ci sono segni di violenza nel corso della storia, ma il "trophy-taking" è un diverso tipo di violenza. Il vincitore rimuove una parte del corpo del perdente come segnale di vittoria. Hanno porto via cuoio capelluto, mani, piedi e teste e la prima prova di ciò sembra essere avvenuta contemporaneamente alla gestione delle piante". Insomma, ciò riflette il limite del suddetto Principio di Allee: un punto in cui la densità di popolazione supera un numero ottimale e, di conseguenza, l'idoneità diminuisce. In merito a ciò il ricercatore ha successivamente aggiunto: "Come prevedono la distribuzione gratuita ideale e gli effetti Allee, ad un certo punto i benefici della cooperazione iniziano a calare e si vede di nuovo la dispersione. Ci sono incentivi a stare con altre persone, ma non troppe altre persone". Non a caso gli scienziati hanno visto che dopo il picco della violenza "trophy-taking", ci fu un periodo di tempo in cui le popolazioni si dispersero di nuovo, sebbene le popolazioni fossero ancora aggregate: naturalmente durante questo periodo di dispersione è stata riscontrata anche una corrispondente diminuzione della violenza. A tal proposito lo stesso Stephen Carmody ha proseguito commentando: "Vediamo molte cose che ci sembrano moderne, ad esempio, la disuguaglianza sociale ed il cambiamento climatico. Tuttavia questi sono processi fondamentali e problemi su larga scala. Molti di questi problemi riconducono all'origine dell'agricoltura". Mentre Elic Weitzel ha, infine, concluso sostenendo: "Comprendere le prime interazioni umane può aiutare a capire il nostro presente e persino influenzare il modo in cui pensiamo al futuro. Questo è uno dei modi in cui l'archeologia è rilevante per la società contemporanea e futura. La modellazione dei comportamenti umani nella società e le nostre relazioni possono aiutarci a superare gli attuali problemi di azione collettiva. Stiamo tutti meglio se cooperiamo".
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