Individuata la particella subatomica che potrebbe aver dato origine alla materia oscura.


In questi giorni alcuni ricercatori dell'Università di York, tramite uno studio pubblicato sul Journal of Physics G: Nuclear and Particle Physics, hanno fatto sapere di aver identificato una particella subatomica che avrebbe potuto formare la cosiddetta "materia oscura" nell'Universo durante il Big Bang. In pratica, come già risaputo, circa l'80% dell'Universo sarebbe costituito, appunto, da materia oscura, ma nonostante molti decenni di studi, la sua origine fisica è rimasta un enigma: sebbene non possa essere vista direttamente, gli scienziati sanno che esiste e che è composta da particelle che non assorbono, non riflettono o non emettono luce per via della sua interazione per gravità con la materia visibile, (come stelle e pianeti). Tuttavia, come già anticipato, adesso gli studiosi hanno poposto un nuovo candidato per risolvere l'annosa e misteriosa questione, vale a dire una particella subatomica che hanno scovato di recente e che hanno chiamato "d-star hexaquark": come facilmente intuibile dallo stesso nome, si tratta di una particella composta da 6 quark, (ossia le particelle fondamentali che di solito si combinano in trii per formare protoni e neutroni), che in una d-star producono una particella di bosone; il che significa che quando sono presenti molte d-star possono combinarsi insieme in modi molto diversi rispetto ai protoni ed ai neutroni. In sostanza i ricercatori hanno suggerito che nelle condizioni poco dopo il Big Bang, molti d-star hexaquark avrebbero potuto raggrupparsi mentre l'Universo si raffreddava e si espandeva per formare il quinto stato della materia: il Condensato di Bose-Einstein. Tra l'altro semre recentemente gli scienziati hanno pubblicato anche la prima valutazione della fattibilità di questo nuovo candidato responsabile della formazione della materia oscura; non a caso al riguardo Daniel Watts, uno dei principali autori della ricerca in questione ha spiegato: "L'origine della materia oscura nell'Universo è una delle maggiori domande della scienza ed una che fino ad ora ha tracciato un vuoto. I nostri primi calcoli indicano che i condensati delle d-star potrebbero essere dei un nuovi candidati che avrebbero reso possibile la materia oscura. Questo nuovo risultato è particolarmente eccitante poiché non richiede concetti nuovi per la fisica". Mentre Mikhail Bashkanov, altro principale responsabile delle analisi, ha, infine, concluso aggiungendo: "Il prossimo passo per stabilire questo nuovo candidato per la materia oscura sarà quello di ottenere una migliore comprensione di come interagiscono le d-star: quando si attraggono e quando si respingono. Stiamo conducendo nuove misurazioni per creare d-star all'interno di un nucleo atomico e vedere se le loro proprietà sono diverse da quando si trovano nello spazio libero".

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