Individuato un possibile legame tra l'uso di prodotti chimici domestici ed i ritardi nello sviluppo del linguaggio dei bambini.


A quanto pare i bambini di case a basso reddito le cui madri fanno un uso frequente di sostanze chimiche tossiche, (come, ad esempio, i detergenti per la casa), potrebbero avere maggiori probabilità di mostrare ritardi nello sviluppo del linguaggio all'età di 2 anni; o almeno questo è quanto hanno fatto sapere alcuni ricercatori dell'Ohio State University tramite uno studio pubblicato di recente sulla rivista Clinical Pediatrics, il quale ha mostrato anche che questi bambini ottenevano punteggi più bassi nei test di sviluppo cognitivo. Inoltre questi ritardi nello sviluppo sono stati evidenti anche quando gli scienziati hanno tenuto conto di fattori quali l'educazione ed il reddito delle madri, che sono anche legati al linguaggio ed alle capacità cognitive dei loro figli. Al riguardo Hui Jiang, una delle principali autrici della ricerca, ha affermato: "I nostri risultati forniscono ulteriori prove della necessità per i pediatri ed altri operatori sanitari di consigliare ai genitori di bambini piccoli di limitare l'uso di sostanze chimiche tossiche per la casa. Abbiamo scoperto che una percentuale significativa di madri con bambini piccoli può comunemente esporre i propri figli a sostanze chimiche tossiche domestiche, probabilmente perché non sono consapevoli del fatto che tali materiali possano essere dannosi". In pratica durante le loro analisi gli studiosi hanno utilizzato i dati su 190 famiglie che avevano preso parte al Kids in Columbus Study, un progetto di ricerca del Crane Center che ha seguito i bambini nati in famiglie a basso reddito a Columbus per 5 anni dopo la nascita. Tra l'altro all'inizio del loro studio i ricercatori hanno chiesto alle madri informazioni in merito all'eventuale utilizzo di prodotti chimici domestici, (come, per esempio, detergenti per pavimenti e toilette e solventi vari), sia durante la gravidanza che durante il periodo di tempo in cui i figli avevano dai 14 ai 23 mesi: alle madri è stato anche chiesto se in casa c'era la presenza di muffa, se usavano pesticidi e se erano presenti fonti di inquinamento provenienti dal vicinato. Per di più gli scienziati hanno misurato lo sviluppo del linguaggio dei bambini una prima volta tra i 14 ed i 23 mesi ed una seconda volta tra i 20 ed i 25 mesi, utilizzando un test standardizzato che esamina la comprensione e l'espressione del linguaggio da parte dei bambini, (come, ad esempio, il riconoscimento di oggetti e persone, seguendo le indicazioni e nominando oggetti ed immagini). Ad ogni modo, anche se i risultati hanno mostrato che l'inquinamento dal vicinato, la muffa in casa e l'uso di pesticidi non erano significativamente collegati ai problemi riscontrati nei bambini, come già anticipato, gli studiosi hanno osservato che più sostanze chimiche domestiche le madri riferivano di usare regolarmente dopo il parto, più bassi erano lo sviluppo del linguaggio ed i risultati cognitivi del bambino a 2 anni. Mentre non è emerso nessun tipo di legame tra l'uso di sostanze chimiche durante la gravidanza e le suddette difficoltà dei bambini, probabilmente perché le madri riferivano di usare significativamente meno sostanze chimiche durante tale periodo: l'esposizione a sostanze chimiche tossiche è stata segnalata, infatti, da circa il 20% delle madri durante la gravidanza, ma la percentuale aumentava al 30% quando i loro figli avevano tra 1 e 2 anni; le madri hanno anche riferito di usare più prodotti chimici domestici dopo il parto. In merito a ciò la stessa Hui Jiang ha proseguito dichiarando: "Molte madri sembrano sapere di limitare l'esposizione a sostanze chimiche tossiche durante la gravidanza, ma una volta che il loro bambino è nato, possono pensare che non sia più un problema". Mentre Laura Justice, altra principale responsabile dello studio in questione, ha aggiunto: "La nostra ricerca ha dimostrato che questi primi anni di vita di un bambino sono fondamentali in molti modi. Quando i bambini raggiungono i 2 anni, è un momento di punta per lo sviluppo del cervello. Se l'uso di sostanze chimiche tossiche interferisce con questo sviluppo, ciò potrebbe portare a problemi con il linguaggio e la crescita cognitiva". Ad ogni modo successivamente Hui Jiang ha proseguito spiegando: "Mentre molte madri possono usare detergenti per la casa ed altri prodotti chimici tossici quando i loro figli sono giovani, le madri a basso reddito possono affrontare sfide particolari. Ad esempio, vivono spesso in appartamenti più piccoli dove potrebbe essere più difficile tenere i bambini lontano dalle sostanze chimiche, in particolare durante la pulizia. Tuttavia questo studio ha semplicemente analizzato la relazione tra l'uso da parte delle madri di sostanze chimiche tossiche e lo sviluppo successivo del bambino e come tale non può dimostrare che l'uso di sostanze chimiche abbia causato i ritardi nello sviluppo. È necessario che studi futuri esaminino più attentamente i meccanismi attraverso i quali i tossici domestici possono interrompere lo sviluppo del linguaggio precoce". Invece la stessa Luara Justice ha, infine, concluso commentando: "I risultati mostrano che i pediatri devono sottolineare che la gravidanza non è l'unica volta in cui le madri si dovrebbero preoccupare dell'uso di sostanze chimiche. I genitori devono comprendere la delicatezza dello sviluppo del cervello nei primi anni di vita e la suscettibilità dei loro bambini all'esposizione chimica".

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