Osservate alcune differenze comportamentali tra i bambini "di campagna" e quelli "di città".


Sembra proprio che i bambini di famiglie rurali tendono a mostrare emozioni negative, (come, ad esempio, rabbia e frustrazione), più frequentemente rispetto alle loro controparti urbane, i quali sono generalmente meno esigenti e non infastiditi dai limiti stabiliti dai loro "caregiver". O almeno questo è quanto hanno scoperto di recente alcuni ricercatori della Washington State University, (in collaborazione con la University of Louisville School of Medicine e la The Seattle Clinic), durante uno studio pubblicato in questi mesi sul Journal of Community Psychology, che ha esaminato le differenze nel temperamento infantile, nelle interazioni genitore-figlio e nello stress genitoriale tra famiglie con composizioni socio-economiche e razziali simili. In pratica gli scienziati hanno osservato che le mamme "di città" tendevano ad essere più brave a capire quando i loro bambini volevano o avevano bisogno di qualcosa, oppure erano pronti a giocare e rispondere di conseguenza, (il che a sua volta poteva portare i loro bambini ad essere generalmente più calmi e meno facilmente turbati); mentre le mamme "di campagna" riportavano espressioni più frequenti di emozioni negative dai loro bambini, in particolar modo quando questi erano in difficoltà a causa di limitazioni. In sostanza, anche se i risultati emersi in molti modi riflettono quelli di ricerche precedenti che hanno studiato le differenze nelle pratiche di educazione dei figli tra famiglie urbane e rurali, a differenza di quest'ultime, che hanno esaminato gli effetti della vita in un ambiente urbano o rurale sui bambini più grandi, la suddetta nuova analisi si concentra specificamente sugli infanti. Al riguardo Maria Gartstein, una delle principali autrici, ha affermato: "Francamente sono rimasta scioccata da quanto poco c'era in letteratura sugli effetti del crescere un bambino in un ambiente rurale rispetto a quello urbano. Il fatto che le madri rurali nel nostro studio abbiano riportato espressioni più frequenti di rabbia e frustrazione da parte dei loro bambini potrebbe essere consequenziale in quanto livelli più elevati di frustrazione nell'infanzia possono aumentare il rischio di successivi problemi di attenzione, emotivi, sociali e comportamentali". Ad ogni modo per arrivare a tali conclusioni gli studiosi hanno analizzato e confrontato i dati di due studi condotti in precedenza su interazioni madre-figlio e temperamento infantile: il primo studio consisteva in 68 madri provenienti dalla città; mentre il secondo consisteva in 120 madri provenienti invece da aree più rurali. Inoltre, in entrambe le ricerche alle mamme era stato chiesto di compilare un questionario per registrare la frequenza di 191 diversi comportamenti mostrati dai loro bambini a 6 ed a 12 mesi dalla nascita. Successivamente i ricercatori hanno analizzato i bambini lungo 14 diverse dimensioni che andavano dalla coccolosità alla reattività vocale: le interazioni genitore-figlio, in cui le madri erano state incaricate di coinvolgere i loro bambini in modo tipico, sono state anche registrate in laboratorio per l'analisi. A tal proposito la stessa Maria Gartstein ha proseguito spiegando: "Uno dei risultati più sorprendenti dello studio è che, contrariamente alle previsioni, abbiamo riscontrato differenze statisticamente significative nei livelli di stress genitoriale tra i caregiver urbani e rurali. Questo può essere il risultato di diversi, ma funzionalmente equivalenti, fattori di rischio. Considerando che vivere in una grande città porta generalmente maggiore visibilità o vicinanza a crimini violenti, l'isolamento può anche causare una grande quantità di stress per i genitori delle aree rurali. Questa ricerca apre parecchie strade di indagine future molto interessanti". Ed ha, infine, concluso dichiarando: "Il prossimo passo sarà quello di cercare di individuare esattamente che cosa nel vivere in un contesto rurale rispetto a quello urbano causa le differenze di temperamento tra i due gruppi. Un esempio potrebbe essere che l'accesso ai servizi di salute mentale e comportamentale ed alle risorse per l'educazione dei bambini tende ad essere limitato nelle comunità situate in zone più rurali. Capire quale ruolo, se presente, queste ed altre variabili di localizzazione svolgono nello sviluppo emotivo sociale di un bambino sarà il prossimo passo nella nostra ricerca".

Commenti