Scovato "il luogo più pericoloso nella storia del pianeta Terra".


Circa 100 milioni di anni fa feroci predatori, (tra cui rettili volanti e cacciatori simili a coccodrilli), rendevano il Deserto del Sahara il posto più pericoloso sulla Terra; o almeno questo è quanto ha fatto sapere di recente un team internazionale di ricercatori attraverso uno studio pubblicato sulla rivista ZooKeys, il quale ha rappresentato la più grande recensione in quasi 100 anni di vertebrati fossili provenienti da un'area di formazioni rocciose del Cretaceo nel sud-est del Marocco, (noto come Gruppo Kem Kem). Al riguardo Nizar Ibrahim, professore dell'Università di Chicago, nonché uno dei principali autori della suddetta ricerca, ha affermato: "La nostra recensione fornisce una finestra sull'età africana dei dinosauri". In pratica, (come ipotizzato anche da analisi precedenti), gli scienziati hanno dimostrato che all'epoca l'area dell'attuale deserto ospitava un vasto sistema fluviale pieno di molte specie diverse di animali acquatici e terrestri: i fossili ritrovati, appunto, nel Gruppo Kem Kem comprendono, infatti, tre dei più grandi dinosauri predatori mai conosciuti, tra cui il Carcharodontosaurus dai denti a sciabola, (un esemplare di oltre 8 m di lunghezza con enormi mascelle e denti lunghi e dentellati lunghi fino a 20 cm), il Deltadromeus, (anch'esso lungo circa 8 m e membro della famiglia dei raptor con arti posteriori lunghi, insolitamente sottili per le sue dimensioni), e diversi predatori rettili volanti, (noti come pterosauri), e cacciatori simili a coccodrilli. In merito a ciò lo stesso Nizar Ibrahim ha proseguito dichiarato: "Questo è stato senza dubbio il posto più pericoloso nella storia del pianeta Terra, un luogo in cui un viaggiatore del tempo non sarebbe durato a lungo"; mentre David Martill, docente dell'Università di Portsmouth, nonché altro principale responsabile del lavoro in questione, ha spiegato: "Molti dei predatori si affidavano ad un'abbondante quantità di pesce. Questo posto era pieno di pesci assolutamente enormi, tra cui celacanti giganti e pesci polmonati. Il celacanto, ad esempio, è probabilmente quattro o addirittura cinque volte più grande dei celacanti di oggi. C'era un enorme squalo d'acqua dolce chiamato Onchopristis con i più temibili dei denti rostrali, sono come pugnali spinati, ma meravigliosamente lucenti". Ad ogni modo gli studiosi sono riusciti a produrre il primo resoconto dettagliato e completamente illustrato della scarpata ricca di fossili, (precedentemente nota come "Kem Kem Beds" e definita adesso, appunto, come "Gruppo Kem Kem"), che consiste di due distinte formazioni: la Formazione Gara Sbaa e la Formazione Douira. In sostanza per assemblare questi enormi set di dati e le immagini fossili, (che erano originariamente inclusi nella sua tesi di dottorato), Nizar Ibrahim ha visitato le collezioni del Kem Kem in diversi continenti. Comunque sia a tal proposito lo stesso David Martill ha, infine, concluso sostenendo: "Fare luce sull'antico passato africano è importante. Questo è il lavoro più completo sui vertebrati fossili del Sahara in quasi un secolo, dal momento che il famoso paleontologo tedesco Ernst Freiherr Stromer von Reichenbach pubblicò la sua ultima grande opera nel 1936".

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