Dimostrato che i Neanderthal erano "schizzinosi" per quanto riguarda la realizzazione degli strumenti in osso.
Nel corso degli anni sempre più studi hanno dimostrato come gli uomini di Neanderthal, che hanno vissuto in Europa ed in Asia circa 40.000 anni fa, fossero più sofisticati di quanto si pensasse; ed adesso a questi se ne aggiunge uno nuovo condotto da alcuni ricercatori dell'Università della California, Davis, (in collaborazione con il Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, il Centre National de la Recherche Scientifique ed il Fraunhofer Institute for Cell Therapy and Immunology), e pubblicato in questi giorni sulla rivista Scientific Reports, il quale ha mostrato come questi ominidi scelsero di utilizzare le ossa di determinati animali per creare uno strumento che serviva loro ad uno scopo ben preciso: trasformare il pellame in cuoio. In pratica per arrivare a tale conclusione gli scienziati hanno esaminato diversi strumenti appartenuti, appunto, ai Neanderthal e ritrovati in siti archeologici nel sud della Francia e ne hanno scoperto uno, (chiamato lissoir), realizzato con il pezzo di una costola di un particolare animale con una punta levigata usata per strofinare le pelli e trasformarle, appunto, in cuoio: si tratta di strumenti levigati così tanto che spesso risulta essere impossibile dire da quale animale provengano semplicemente guardandoli. Ad ogni modo nel corso della loro ricerca gli studiosi hanno usato la spettrometria di massa altamente sensibile per esaminare i residui di proteine di collagene dalle ossa in questione: un metodo chiamato archeozoologia mediante spettrometria di massa, (noto anche con la sigla ZooMS), il quale permette di suddividere i campioni in frammenti che possono essere identificati dal loro rapporto massa/carica ed utilizzati per ricostruire la molecola originale. Inoltre, anche se normalmente questo metodo implicherebbe la perforazione dell'osso per estrarne un campione, i ricercatori sono stati in grado di prelevare dei campioni dai contenitori di plastica in cui erano state conservati gli strumenti in questione e recuperare materiale sufficiente per eseguire un'analisi abbastanza accurata, evitando così di danneggiare i preziosi esemplari. In sostanza i risultati ottenuti hanno mostrato che le ossa utilizzate per produrre questi lissoir provenivano principalmente da animali della famiglia del bestiame, (come, ad esempio, bisonti ed uri); mentre altre ossa di animali provenienti dallo stesso deposito hanno rivelato che le renne erano molto più comunemente usate per la realizzazione degli altri strumenti in osso e venivano spesso cacciate poiché considerate delle buone fonti di cibo. Comunque sia al riguardo Naomi Martisius, una delle principali autrici dello studio in questione, ha, infine, spiegato: "Penso che questo dimostri che i Neanderthal sapevano davvero cosa stavano facendo. Raccoglievano deliberatamente queste costole più grandi quando si imbattevano in questi animali durante la caccia e potrebbero anche aver tenuto questi strumenti per molto tempo, come faremmo con una chiave inglese o un cacciavite preferiti. Le costole bovine sono più grandi e più rigide delle costole di cervo, il che le rende più adatte al duro lavoro di sfregamento delle pelli senza usurarsi o rompersi. I Neanderthal sapevano che per un compito specifico avevano bisogno di uno strumento molto particolare. Hanno trovato ciò che ha funzionato meglio e l'hanno cercato quando era disponibile".
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