Risolto il "paradosso della barra galattica" della Via Lattea.

 
In questi giorni alcuni ricercatori del Leibniz Institut für Astrophysik Potsdam, (in collaborazione con l'Università del Surrey, l'Astrophysics Research Institute, l'Università di Rochester, l'Observatoire astronomique de Strasbourg, l'Università di Tokyo e l'Observatoire de la Côte d'Azur), per mezzo di uno studio pubblicato su Montly Notices of the Royal Astronomical Society, hanno offerto una potenziale soluzione al cosiddetto "paradosso della barra galattica", in base al quale diverse osservazioni producono stime contraddittorie del moto delle regioni centrali della Via Lattea. In pratica, come già noto, la maggior parte delle galassie a spirale, (come, appunto, la Via Lattea), ospita al centro una grande struttura di stelle a forma di barra: la conoscenza delle dimensioni reali di queste barre e della velocità di rotazione è fondamentale per capire come si formano ed evolvono le galassie, nonché come si formano barre simili in tutto l'Universo. Tuttavia negli ultimi 5 anni le dimensioni delle barra e la velocità di rotazione della Via Lattea sono state fortemente contestate: mentre gli studi sui moti delle stelle vicino al Sole hanno evidenziato una barra che è sia veloce sia piccola, le osservazioni dirette della regione galattica centrale hanno concordato sul fatto che tale barra è significativamente più lenta e più grande. Ad ogni modo adesso, come già anticipato, la suddetta nuova indagine ha suggerito una soluzione perspicace a questa discrepanza: analizzando simulazioni di formazione galattica all'avanguardia della Via Lattea, gli scienziati hanno, infatti, osservato che sia le dimensioni della barra che la sua velocità di rotazione fluttuano rapidamente nel tempo, facendo sì che in determinati momenti la barra appaia fino a due volte più lunga e ruoti il ​​20% più velocemente. Tra l'altro è emerso che le pulsazioni della barra in questione risultano essere provocati dai suoi incontri regolari con le braccia della spirale galattica, in quella che può essere descritta come una "danza cosmica": quando la barra ed il braccio a spirale si avvicinano, la loro reciproca attrazione dovuta alla gravità fa rallentare la barra e accelerare la spirale. Inoltre una volta collegate, queste due strutture si muovono all'unisono e la barra appare molto più lunga e lenta di quanto non sia in realtà; invece, al contrario, quando i due "ballerini" si separano, la barra accelera, (mostrandosi più corta e veloce), mentre la spirale rallenta. Al riguardo Ivan Minchev, uno dei principali autori della nuova ricerca, ha spiegato: "La controversia sulla barra galattica può dunque essere risolta semplicemente se viviamo in un momento in cui la barra e la spirale sono collegate, dando l'illusione di una barra grande e lenta. Tuttavia il movimento delle stelle vicino al Sole rimane governato dalla vera natura molto più piccola della barra, e quindi queste osservazioni sembrano contraddittorie". Per di più ci sarebbe anche da dire che recenti osservazioni hanno confermato che attualmente il braccio a spirale interno della Via Lattea risulta essere collegato alla barra; cosa che, secondo le simulazioni, avverrebbe circa una volta ogni 80 milioni di anni. Comunque sia le informazioni provenienti dell'imminente terzo rilascio dei dati della missione Gaia saranno in grado di testare ulteriormente questo modello e le future missioni scopriranno se la suddetta "danza cosmica" si verifica, infine, anche in altre galassie dell'Universo.
 
Di seguito una breve simulazione della barra e del braccio spirale della Via Lattea:

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