Svelato in che modo i linfonodi possono aiutare le cellule tumorali a diffondersi.


Come già risaputo da tempo, molti tipi di cellule tumorali spesso si diffondono prima nei linfonodi per poi mettersi in viaggio verso i vari organi attraverso il flusso sanguigno, ma finora il meccanismo alla base di tale processo è stato poco chiaro. Tuttavia adesso uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Children's Medical Center Research Institute at UT Southwestern, (in collaborazione con l'Università dell'Iowa e con l'Università del Michigan), e pubblicato di recente sulla rivista Nature, ha fornito informazioni sul motivo per cui ciò si verifica, aprendo nuove strade per lo sviluppo di trattamenti che potrebbero addirittura inibire la diffusione del cancro. In pratica gli scienziati hanno scoperto che quando passano, appunto, tramite i linfonodi le cellule di melanoma sono in grado di raccogliere un rivestimento protettivo, il quale consente loro di sopravvivere agli alti livelli di stress ossidativo del sangue e di andare a formare tumori in altre parti del corpo. In sostanza, considerando che la maggior parte delle morti per cancro si verifica dopo che le cellule tumorali si sono diffuse ad altre parti del corpo attraverso un processo noto come metastasi, (ossia ciò che si verifica quando le cellule del tumore primario si propagano per mezzo dei vasi sanguigni o migrano attraverso i vasi linfatici prima di entrare nel sangue), quella fatta dagli studiosi rappresenta una scoperta di rilevante importanza. Al riguardo Sean Morrison, uno dei principali autori della suddetta indagine, ha affermato: "Le ricerche precedenti si sono concentrate su come le cellule tumorali metastatizzano attraverso il sangue, ma si sapeva molto poco su come queste cellule si confrontano con le cellule che metastatizzano attraverso il sistema linfatico. I nostri dati suggeriscono che il passaggio attraverso i vasi linfatici può promuovere la sopravvivenza e la diffusione delle cellule di melanoma proteggendo le cellule dallo stress ossidativo che normalmente subiscono durante le metastasi". Tra l'altro i ricercatori hanno anche osservato come si comportano le cellule di melanoma umano una volta iniettate per via endovenosa oppure nel sistema linfatico di alcuni topi da laboratorio: hanno, infatti, constatato che quest'ultime cellule tumorali hanno maggiori possibilità di sopravvivere e formare tumori rispetto a quelle iniettate direttamente nel sangue. Per di più gli scienziati hanno ipotizzato che questa differenza potrebbe essere spiegata dagli alti livelli di stress ossidativo che le cellule tumorali sperimentano quando migrano attraverso il sangue: l'esposizione a tale tipo di stress nel sangue è, infatti, una delle ragioni per cui la metastasi risulta essere un processo molto inefficiente dove la maggior parte delle cellule tumorali muore prima di avere l'opportunità di crescere in un sito distante. In merito a ciò Jessalyn Ubellacker, altra principale responsabile degli esperimenti, ha spiegato: "Dopo ulteriori analisi abbiamo scoperto che lo stress ossidativo nel sangue fa sì che le cellule tumorali subiscano una forma specifica di morte cellulare chiamata ferroptosi. Al contrario, le cellule tumorali nella linfa sperimentano livelli inferiori di stress ossidativo e sono protette dalla ferroptosi". Ad ogni modo per capire meglio il motivo per cui ciò accade, gli studiosi hanno cercato differenze metaboliche tra le cellule tumorali nel sangue rispetto a quelle nella linfa, ed hanno rilevato che quest'ultime risultano avere livelli più elevati di un particolare acido grasso monoinsaturo, (noto come acido oleico), che è pure il componente principale dell'olio d'oliva. Inoltre hanno anche visto che questo acido grasso monoinsaturo viene incorporato nelle membrane delle cellule tumorali che passano nella linfa; il che a sua volta diluisce gli acidi grassi polinsaturi nelle membrane di queste cellule, inibendo le reazioni chimiche che portano alla ferroptosi e di conseguenza proteggendo le stesse cellule dalla morte. Insomma, come già anticipato, questo rivestimento protettivo composto dall'acido oleico della linfa permette alle cellule tumorali di entrare in totale sicurezza nel sangue, viaggiare in altri organi e formare tumori metastatici: questo spiega perché le cellule cancerose spesso formano tumori nei linfonodi, (dove si caricano di antiossidanti), prima di metastatizzare in siti distanti attraverso il sangue. A tal proposito lo stesso Sean Morrison ha, infine, concluso dichiarando: "Ora che capiamo di più sul motivo per cui le cellule tumorali hanno maggiori probabilità di metastatizzare inizialmente attraverso la linfa, aumenta la possibilità di trattare i pazienti con farmaci che mirano a quei meccanismi protettivi nella linfa per inibire le prime fasi delle metastasi".

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