Misurata la quantità di polvere del Sahara che arriva in Amazzonia.

 
Come osservato in passato, ogni anno le polveri ricche di minerali del deserto del Sahara del Nord Africa vengono sollevate nell'atmosfera dai venti e trasportate in un viaggio attraverso l'Atlantico settentrionale verso le Americhe: si tratta di polvere contiene fosforo ed altri importanti nutrienti vegetali che aiutano a compensare le perdite del suolo amazzonico e ad aumentarne la fertilità. Ed adesso alcuni ricercatori della Rosenstiel School of Marine and Atmospheric Science e dell'ATMO Guyane, tramite uno studio pubblicato sulla rivista Global Biogeochemical Cycles, hanno fatto sapere di essere riusciti per la prima volta a stabilire la quantità di polvere sahariana che raggiunge l'Amazzonia ed allo stesso tempo capire meglio come questa polvere possa influire sulla fertilità del suolo nella regione: l'intensa meteorologia tropicale e la combustione di biomassa locale hanno contribuito, infatti, a rendere il suolo nel bacino amazzonico povero di nutrienti. In pratica gli scienziati, grazie all'ausilio del MERRA-2, hanno analizzato ben 15 anni di misurazioni giornaliere della polvere africana trasportata dagli alisei e raccolta in una stazione di ricerca costiera di Caienna, ed hanno così constatato che quantità significative di polvere, (ossia circa 8-10 teragrammi), raggiungono, appunto, il cuore del bacino amazzonico e vi si depositano. Al riguardo Joseph Prospero, uno dei principali autori della suddetta ricerca, ha affermato: "La polvere africana fornisce un'importante fonte di nutrienti per migliorare la fertilità del suolo amazzonico". Tra l'altro oltre a dimostrare che quantità significative di polvere si depositano in Amazzonia, la nuova indagine ha anche rilevato che gli studi precedenti, (i quali si basavano tuttavia su misurazioni limitate), potrebbero aver sovrastimato notevolmente l'impatto. In sostanza, come già risaputo, il bacino amazzonico gioca un ruolo abbastanza importante per il clima globale: gli alberi e le piante dell'Amazzonia rimuovono enormi quantità di anidride carbonica dall'atmosfera ed immagazzinano il carbonio nella vegetazione; questa rimozione compensa parte della CO2 prodotta dall'uomo emessa nell'atmosfera e mitiga il suo impatto proprio sul clima. Ad ogni modo gli studiosi hanno scoperto anche che le quantità di polvere trasportate in Sud America sono inversamente legate alle precipitazioni in Nord Africa ed hanno arrivati alla conclusione che il cambiamento climatico influenzerà il trasporto di polvere verso il Sud America. A tal proposito lo stesso Joseph Prospero ha, infine, concluso spiegando: "I cambiamenti nel trasporto della polvere potrebbero influenzare la crescita delle piante in Amazzonia e la quantità di CO2 prelevata dall'atmosfera. Questo, a sua volta, avrebbe un ulteriore impatto sul clima. I nostri risultati evidenziano la necessità di un monitoraggio a lungo termine per identificare i cambiamenti che potrebbero verificarsi nel trasporto di polveri verso l'Africa a causa del cambiamento climatico".

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