Individuato un legame tra i disturbi alimentari e la dismorfofobia.

 
Apparentemente le persone colpite da un qualche tipo di disturbo alimentare hanno 12 volte più probabilità di preoccuparsi dei difetti percepiti nel loro aspetto fisico rispetto agli altri; o almeno questo è quanto hanno fatto sapere alcuni ricercatori dell'Anglia Ruskin University, (in collaborazione con l'Università di Manchester e la Medical University of Vienna), attraverso uno studio pubblicato le scorse settimane sulla rivista Eating and Weight Disorders. In pratica per arrivare a tale conclusione gli scienziati hanno intervistato più di 1.600 individui reclutati attraverso i Social Media ed hanno visto che il numero di persone affetti dal disturbo da dismorfismo corporeo, (ossia una condizione mentale segnata dall'ossessione per i difetti del proprio aspetto fisico che non vengono notati dagli altri), era, appunto, 12 volte superiore tra le persone con sospetti disturbi alimentari: nello specifico circa il 30% dei partecipanti aveva indicato disturbi alimentari ed è emerso che il 76% di queste persone soffriva anche di dismorfofobia. Ad ogni modo, sebbene gli studiosi non abbiano trovato nessuna associazione significativa tra il disturbo in questione, la sessualità e l'utilizzo dei Social Media, la suddetta indagine ha evidenziato un'associazione con il genere: le donne sono risultate, infatti, avere più probabilità di mostrare sintomi del disturbo da dismorfismo corporeo. Al riguardo Mike Trott, uno dei principali autori della ricerca, ha, infine, spiegato: "La dismorfofobia può provocare ansia, stress e riduzione della qualità della vita. Mentre i soggetti che soffrono di disturbi alimentari, (come l'anoressia e la bulimia nervosa), condividono tratti simili a quelli con dismorfofobia, gli studi su qualsiasi correlazione tra i due sono scarsi. Gli operatori sanitari che lavorano con persone affette da dismorfofobia dovrebbero effettuare regolarmente uno screening per verificare la presenza di disturbi alimentari, poiché questa ricerca mostra una forte correlazione tra le due condizioni".

Commenti