Secondo un nuovo studio, il Sistema Solare potrebbe essere dotato di un secondo piano di allineamento.

 
Qualche mese fa uno studio dei moti delle comete pubblicato sull'Astronomical Journal da parte di Arika Higuchi, (ricercatrice dell'University of Occupational and Environmental Health), ha indicato che il Sistema Solare potrebbe avere un secondo piano di allineamento. In pratica si è trattata di un'indagine analitica delle orbite delle comete di lungo periodo che ha rilevato che l'afelio di questi corpi celesti, (ovvero il punto in cui sono più lontane dal Sole), tende a cadere talvolta vicino al ben noto piano dell'eclittica dove risiedono i pianeti ed altre volte vicino ad una "eclittica vuota" finora sconosciuta; cosa che, se confermata, avrebbe importanti implicazioni per i modelli di formazione delle comete nel Sistema Solare. In sostanza, come già noto, nel Sistema Solare i pianeti e la maggior parte degli altri corpi si muovono all'incirca nello stesso piano orbitale, (noto, appunto, come eclittica), ma ci sono delle eccezioni come le comete, (specialmente quelle di lunga durata), che impiegano decine di migliaia di anni per completare ogni orbita e non confinate alla zona vicino all'eclittica, ma sono viste andare e venire in varie direzioni. Tra l'altro i modelli di formazione del Sistema Solare attualmente più accreditati suggeriscono che anche le comete di lungo periodo si siano originariamente formate vicino all'eclittica ed in un secondo momento siano state disperse nelle orbite osservate ai giorni d'oggi, molto probabilmente per via di interazioni gravitazionali soprattutto con i giganti gassosi. Tuttavia, secondo gli esperti, anche prendendo in considerazione la dispersione planetaria, l'afelio delle comete rimarebbe vicino all'eclittica: per spiegare la suddetta distribuzione osservata sarebbe necessaria l'azione di altre forze esterne; una cosa certa è che pure il campo gravitazionale della Via Lattea, (nel quale risiede anche il Sistema Solare), esercita una piccola ma non trascurabile influenza. Ad ogni modo nel corso delle sue analisi la stessa Arika Higuchi, come già anticipato, ha approfondito gli effetti della gravità galattica sulle comete di lungo periodo attraverso una ricerca analitica delle equazioni che governano il moto orbitale ed ha visto che quando si tiene conto di tale forza galattica, l'afelio di questo tipo di comete tende a raccogliersi intorno a due piani: il primo è il quello già ben conosciuto dell'eclittica; mentre il secondo è, appunto, l'appena scoperto "piano vuoto", chiamato così sia in base alla nomenclatura matematica, sia perché inizialmente non contiene oggetti e solo successivamente viene popolato da comete sparse. Inoltre entrambi questi piani sono risultati essere inclinati di 60° rispetto al disco galattico della Via Lattea, ma in direzioni opposte l'uno dall'altro. Comunque sia Arika Higuchi ha poi confermato le sue previsioni per mezzo di controlli incrociati con calcoli numerici effettuati in parte grazie al PC Cluster presso il Center for Computational Astrophysics del NAOJ: confrontando i risultati analitici e computazionali con i dati riguardanti le comete di lungo periodo elencati nel JPL Small Body Database della NASA, la scienziata ha constatato che, come aveva previsto, la distribuzione ha due picchi: uno vicino all'eclittica e l'altro nei pressi della suddetta "eclittica vuota"; il che rappresenta una forte indicazione che i modelli di formazione sono corretti e che le comete di lungo periodo si sono formate sull'eclittica. Al riguardo però la stessa Arika Higuchi ha, infine, precisato: "I picchi acuti non sono esattamente in corrispondenza dei piani dell'eclittica o dell'eclittica vuota, ma vicino ad essi. Un'indagine sulla distribuzione dei piccoli corpi osservati deve includere molti fattori. L'esame dettagliato della distribuzione delle comete di lungo periodo sarà il nostro lavoro futuro. L'all-sky survey project, (noto anche come Legacy Survey of Space and Time o LSST), fornirà informazioni preziose per questo studio".

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