A quanto pare le ragazze nate estremamente pretermine, (cioè più precisamente prima delle 28 settimane di età gestazionale), hanno 3 volte più probabilità di ricevere una diagnosi di depressione rispetto alle coetanee nate in prossimità della data prevista per il parto, (ossia verso la 40ª settimana); o almeno questo è quanto hanno dimostrato di recente alcuni ricercatori dell'Università di Turku e del Columbia University Medical Center tramite uno studio pubblicato qualche mese fa sul Journal of the American Academy of Child & Adolescent Psychiatry e che si è avvalso di grandi dati di registro a livello nazionale. Inoltre gli scienziati hanno rilevato che lo stesso aumento del rischio di depressione valeva anche per ragazze e ragazzi con scarsa crescita fetale nati a pieno termine e post-termine: dalle analisi è emerso che gli effetti della scarsa crescita fetale erano più evidenti con l'aumentare dell'età gestazionale. Per di più tutti i risultati ottenuti sono stati poi corretti prendendo in considerazione la psicopatologia paterna, lo status di immigrato paterno, la psicopatologia materna, la depressione materna, l'abuso di sostanze materne, il numero di nascite precedenti, lo stato civile materno, lo status socio-economico materno, il fumo materno durante la gravidanza ed il luogo di nascita dei bambini. In pratica, come già risaputo, la depressione è un disturbo psichiatrico comune che, secondo le statistiche, colpisce l'1-2% dei bambini in età prescolare e prepuberale ed il 3-8% degli adolescenti. Tuttavia la depressione infantile è un disturbo grave e la sua prevenzione può essere messa in atto con l'identificazione dei gruppi a rischio. Al riguardo Subina Upadhyaya, una delle principali autrici della suddetta ricerca, ha spiegato: "Il nostro studio evidenzia la necessità di interventi preventivi per i neonati ad alto rischio e di programmi di sostegno per la salute mentale dei genitori durante la gravidanza e la cura neonatale, soprattutto per i neonati estremamente pretermine e per i neonati a pieno termine con ritardo di crescita. Le pratiche di follow-up dovrebbero includere lo screening psicosociale ed i test di sviluppo per i bambini nati pretermine e le loro famiglie, con un adeguato supporto per una sana salute mentale". E successivamente ha aggiunto: "Gli studi futuri dovrebbero esaminare il rischio associato alla nascita pretermine ed ai risultati a lungo termine dei neonati nell'era attuale delle pratiche di assistenza neonatale incentrate sulla famiglia". Ad ogni modo per arrivare a tali conclusioni gli studiosi hanno preso in esame 37.682 bambini nati in Finlandia tra il Gennaio 1987 ed il Dicembre 2007, (i quali avevano ricevuto, appunto, una diagnosi di depressione), e li hanno confrontati con 148.795 individui sani facenti parte del cosiddetto gruppo di controllo. Tra l'altro l'indagine in questione rientra in un più ampio corpus di ricerche che ha come scopo quello di analizzare le associazioni tra i fattori di rischio prenatale ed i principali disturbi psichiatrici. Comunque sia a tal proposito Andre Sourander, altro principale responsabile di questo lavoro, ha, infine, concluso affermando: "I nostri risultati sono significativi sia per la comprensione dei fattori di rischio per i disturbi psichiatrici che per la prevenzione".
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