Osservato che gli attacchi ematofagi delle zanzare influenzano incubazione e trasmissione della malaria.


Sembra proprio che molteplici attacchi da parte delle zanzare per il nutrimento di sangue possano accorciare il periodo di incubazione dei parassiti della malaria ed aumentare il potenziale di trasmissione della parassitosi; o almeno questo è quanto hanno fatto sapere di recente alcuni ricercatori dell'Harvard T.H. Chan School of Public Health e della Virginia Tech, attraverso uno studio pubblicato sulla rivista PLOS Pathogens. In pratica considerando che in amienti naturali le zanzare si nutrono di sangue più volte, i risultati ottenuti dagli scienziati hanno suggerito che l'eliminazione della malaria potrebbe essere sostanzialmente più impegnativa di quanto suggerito dagli esperimenti precedenti, che tipicamente prevedono un unico pasto a base di sangue da parte di questi insetti. In sostanza, sebbene esitano dei trattamenti molto efficaci per curarla, attualmente la malaria rimane una malattia devastante soprattutto per le regioni tropicali e subtropicali, con una stima di 405.000 morti e 228 milioni di casi registrati nel 2018. Inoltre, come già detto, in natura la zanzara femmina Anopheles gambiae, (ossia il principale vettore della patologia in questione), si nutre di sangue più volte nel corso della sua vita: un comportamento così complesso che regolarmente viene trascurato quando le zanzare sono infettate sperimentalmente da parassiti della malaria, limitando la capacità della comunità scientifica di descrivere accuratamente i potenziali effetti sulla trasmissione. Ad ogni modo nel corso della suddetta loro nuova ricerca gli studiosi hanno esaminato in che modo la nutrizione supplementare di sangue può influire sullo sviluppo e sul potenziale di trasmissione dei protozoi responsabili della malattia, (chiamati Plasmodium falciparum), appunto, nelle femmine della sopracitata famiglia di zanzare. Al riguardo W. Robert Shaw, uno dei principali autori, ha spiegato: "Abbiamo voluto cogliere il fatto che, nelle regioni endemiche, le zanzare che trasmettono la malaria si nutrono di sangue all'incirca ogni 2-3 giorni. Il nostro studio dimostra che questo comportamento naturale promuove fortemente il potenziale di trasmissione dei parassiti della malaria, in modi precedentemente sottovalutati". Tra l'altro i ricercatori hanno anche mostrato che, come già anticipato, un'ulteriore somministrazione di sangue tre giorni dopo l'infezione da Plasmodium falciparum è in grado di accelerare la crescita del parassita, accorciando così il periodo di incubazione necessario prima che la trasmissione all'uomo possa avvenire. Per di più l'incorporazione di questi dati in un modello matematico in tutta l'Africa subsahariana ha rivelato che il potenziale di trasmissione della malaria è probabilmente più alto di quanto si pensasse in passato; il che renderebbe più difficile l'eliminazione della malattia. Ma non è tutto poiché la crescita dei parassiti è risultata essere accelerata nelle zanzare geneticamente modificate con ridotta capacità riproduttiva, suggerendo che le strategie di controllo che utilizzano questo approccio con l'obiettivo di sopprimere le popolazioni della suddetta tipologia di Anofele, possono inavvertitamente favorire la trasmissione della malaria. In aggiunta i dati ottenuti dagli scienziati hanno suggerito anche che i parassiti possono essere trasmessi dalle zanzare più giovani, (le quali sono meno suscettibili all'uccisione da parte degli insetticidi), con implicazioni negative per il successo delle strategie basate su tali sostanze inorganiche o organiche. Comunque sia a tal proposito gli stessi studiosi hanno, infine, concluso dichiarando: "Presi insieme, i nostri risultati suggeriscono che le zanzare più giovani e quelle con ridotta capacità riproduttiva possono fornire un contributo all'infezione maggiore di quanto si pensasse in precedenza. Le nostre scoperte hanno importanti implicazioni per comprendere accuratamente il potenziale di trasmissione della malaria e per stimare il vero impatto delle attuali e future misure di controllo delle zanzare".

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