Si sa, i sogni portano tutti in quella che sembra essere un'altra realtà e si possono verificare anche durante uno stato di sonno profondo, perciò non ci si potrebbe mai aspettare che nel bel mezzo di un sogno vivido una persona sia in grado di percepire le domande e fornire risposte; eppure un nuovo studio riportato sulla rivista Current Biology da parte di alcuni ricercatori della Northwestern University, (in collaborazione con l'Osnabrück University, la Sorbonne Université, il Radboud University Medical Center e l'University of Texas at Austin), ha mostrato come in effetti tutto ciò sia possibile. Al riguardo Ken Paller, uno dei principali autori, ha spiegato: "Abbiamo scoperto che gli individui nel sonno REM possono interagire con uno sperimentatore ed impegnarsi in una comunicazione in tempo reale. Abbiamo anche dimostrato che i sognatori sono in grado di comprendere le domande, cimentarsi in operazioni di memoria di lavoro e formulare delle risposte. La maggior parte delle persone potrebbe prevedere che questo non possa essere possibile e che le persone si sveglierebbero qualora venisse posta loro una domanda oppure non riuscirebbero a rispondere, e certamente non comprenderebbero una domanda senza fraintenderla". In pratica sebbene i sogni siano un'esperienza ordinaria, la comunità scientifica non li hanno ancora spiegati adeguatamente ed affidarsi al racconto dei sogni di una persona risulta anche essere irto di distorsioni e dettagli dimenticati: motivo per il quale adesso gli scienziati hanno deciso di tentare la comunicazione con le persone durante i cosiddetti sogni lucidi. In merito a ciò gli stessi autori della suddetta ricerca hanno affermato: "Il nostro obiettivo sperimentale è simile a trovare un modo per parlare con un astronauta che si trova su un altro mondo, ma in questo caso il mondo è interamente fabbricato sulla base dei ricordi memorizzati nel cervello. Ci siamo resi conto che trovare un mezzo per comunicare potrebbe aprire la porta in indagini future per imparare di più sui sogni, la memoria e come l'archiviazione della memoria dipende dal sonno". In sostanza, entrando un po' più nei dettagli, gli studiosi hanno preso in esame 36 persone che ambivano ad avere un sogno lucido, (in cui una persona è consapevole che sta sognando): si è trattato di un lavoro al quanto insolito poiché ha compreso quattro esperimenti condotti in modo indipendente che hanno utilizzato approcci diversi per raggiungere un obiettivo simile. A tal proposito Karen Konkoly, altra principale responsabile delle analisi, ha dichiarato: "Abbiamo messo insieme i risultati perché abbiamo ritenuto che la combinazione degli esiti di quattro diversi laboratori che utilizzano approcci diversi attesta in modo più convincente la realtà di questo fenomeno di comunicazione bidirezionale. In questo modo abbiamo visto che diversi mezzi possono essere utilizzati per comunicare". Ad ogni modo, secondo quanto è emerso, nel corso dei vari test uno degli individui che hanno risposto prontamente alla comunicazione bidirezionale soffriva di narcolessia e frequenti sogni lucidi; mentre tra gli altri, alcuni avevano molta esperienza di sogni lucidi ed invece altri no. Tuttavia nel complesso i ricercatori hanno osservato che era possibile per le persone mentre sognavano seguire istruzioni, fare semplici calcoli, rispondere a domande che prevedevano un "sì" o un "no" come risposta, oppure distinguere la differenza tra diversi stimoli sensoriali. In aggiunta si è visto anche che i partecipanti erano in grado di rispondere usando i movimenti degli occhi o contraendo alcuni muscoli facciali: un fenomeno che viene definito "sogno interattivo". Comunque sia al riguardo la stessa Karen Konkoly ha, infine, concluso sostenendo: "Gli studi futuri sul mondo dei sogni potrebbero usare questi stessi metodi per valutare le capacità cognitive durante i sogni rispetto alla veglia. Potrebbero anche aiutare a verificare l'accuratezza dei resoconti dei sogni dopo il risveglio. Fuori dal laboratorio questi metodi potrebbero essere utilizzati per aiutare le persone in vari modi, come, ad esempio, risolvere i problemi durante il sonno oppure offrire a chi soffre di incubi nuovi modi di affrontare la situazione. Gli esperimenti successivi condotti dai membri delle quattro squadre di ricerca mirano a saperne di più sulle connessioni tra il sonno e l'elaborazione della memoria, e su come i sogni possono far luce su questa elaborazione della memoria".
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