Identificate le radici neuronali dell'alcolismo.


Recentemente un team internazionale di ricercatori, attraverso uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances, hanno annunciato di aver localizzato l'origine fisica della dipendenza da alcool nella corteccia orbitofrontale mediale, (nota anche con la sigla mOFC), la quale nella parte anteriore del cervello percepisce una situazione spiacevole o di emergenza/pericolo e poi invia queste informazioni al grigio periaqueduttale dorsale, (conosciuto con l'acronimo dPAG), nel nucleo del cervello, che a sua volta elabora se è il caso di uscire da quella situazione. In pratica, secondo quanto hanno scoperto gli scienziati, una persona è a maggior rischio di sviluppare disturbi da uso/abuso di alcolici quando questa via d'informazione è squilibrata in due modi: l'alcool inibisce il dPAG così che il cervello non può rispondere ai segnali negativi o alla necessità di fuggire dal pericolo, portando una persona a sentire solo i benefici del bere alcool, e non i suoi effetti collaterali dannosi, (il che può essere una possibile causa del bere compulsivo); oppure una persona con dipendenza dall'alcool avrà generalmente anche un dPAG sovraeccitato che le farà sentire che si trova in una situazione avversa o spiacevole da cui desidera fuggire e si rivolgerà urgentemente all'alcool per farlo, (cosa che è la principale causa del bere impulsivo). Al riguardo Jianfeng Feng, dell'Università di Warwick nonché uno dei primi autori della suddetta ricerca, ha affermato: "Sono stato invitato a commentare un precedente studio sui topi per uno scopo simile: individuare le possibili origini dell'abuso di alcool. È eccitante che possiamo replicare questi modelli murini negli esseri umani e naturalmente fare un passo avanti per identificare un modello a doppio percorso che collega l'abuso di alcool alla tendenza a mostrare un comportamento impulsivo". Mentre Trevor Robbins, dell'Università di Cambridge ed un altro dei principali responsabili di questo nuovo lavoro, ha aggiunto: "È notevole come questi sistemi neurali, interessati nei topi a rispondere alla minaccia ed alla punizione si siano dimostrati di essere rilevanti per la nostra comprensione dei fattori che portano all'abuso di alcool negli adolescenti"; invece Tianye Jia, dell'Università Fudan ed anch'egli autore delle analisi, ha poi commentato: "Abbiamo scoperto che la stessa regolazione neurale top-down potrebbe funzionare male in due modi completamente diversi, eppure portando a comportamenti simili di abuso di alcool". In sostanza gli studiosi avevano notato che precedenti modelli di roditori mostravano che le aree cerebrali mOFC e dPAG potevano essere alla base dei precursori della dipendenza da alcool: hanno quindi analizzato le scansioni cerebrali di imaging a risonanza magnetica provenienti dal dataset IMAGEN, vale a dire un archivio di dati di un gruppo di 2.000 individui residenti in Regno Unito, Germania, Francia ed Irlanda, i quali hanno preso parte alla ricerca scientifica per far progredire la conoscenza di come i fattori biologici, psicologici ed ambientali durante l'adolescenza possono influenzare lo sviluppo del cervello e la salute mentale. Ad ogni modo entrando un po' più nei dettagli i partecipanti sono stati sottoposti a scansioni di risonanza magnetica funzionale basate su diversi compiti: da ciò è emerso che quando i soggetti non ricevevano ricompense una volta ultimati tali compiti, (cosa che scatenava in loro sentimenti negativi di punizione), la regolazione tra l'mOFC e il dPAG risultava essere più inibita in quelli che avevano mostrato di avere una dipendenza dall'alcool; allo stesso modo in uno stato di riposo i partecipanti che dimostravano un percorso di regolazione più sovraeccitato tra le suddette aree cerebrali, (il che suscitava sentimenti di urgente bisogno di fuggire da una situazione), avevano anche registrato maggiori livelli di abuso di alcool. Comunque sia a tal proposito gli autori dell'indagine in questione hanno, infine, concluso sostenendo: "Il disturbo da uso di alcool, (o AUD), è una delle malattie mentali più comuni e gravi: secondo un rapporto dell'OMS del 2018, più di 3 milioni di morti ogni anno sono legati al consumo di alcool in tutto il mondo, ed il consumo nocivo di alcool contribuisce al 5,1% del carico globale di malattia. Capire come si forma la dipendenza da alcool nel cervello umano potrebbe portare ad interventi più efficaci per affrontare il problema globale dell'alcolismo".

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