Trovato il primo buco nero supermassiccio vagabondo.


Per molto tempo gli astronomi di tutto il mondo hanno teorizzato che i buchi neri supermassicci possono vagare attraverso lo spazio, anche se finora catturarli durante l'atto si è sempre dimostrato difficile. Tuttavia recentemente, tramite uno studio pubblicato sull'Astrophysical Journal, alcuni ricercatori del Center for Astrophysics | Harvard & Smithsonian, del Black Hole Initiative at Harvard University, dell'Università dello Utah, della Princeton University, del National Radio Astronomy Observatory e del Leibniz-Institut für Astrophysik Potsdam hanno annunciato di aver rilevato quello che può essere considerato il caso più chiaro finora di un buco nero supermassiccio in movimento. Al riguardo Dominic Pesce, uno dei principali autori, ha affermato: "Non ci aspettiamo che la maggior parte dei buchi neri supermassicci si muovano; di solito si accontentano di stare seduti. Sono così pesanti che è difficile farli muovere. Basti pensare a quanto sia più difficile mettere in moto una palla da bowling rispetto ad un pallone da calcio, prendendo in considerazione che in questo caso la "palla da bowling" è diversi milioni di volte la massa del nostro Sole. Ciò richiederebbe un calcio piuttosto potente". In pratica per arrivare a tale scoperta gli scienziati hanno confrontato le velocità di un gruppo di buchi neri supermassicci e di galassie: inizialmente hanno esaminato dieci galassie lontane ed i rispettivi buchi neri supermassicci presenti nei loro nuclei, soffermandosi maggiormente su quelli che contenevano acqua all'interno dei loro dischi di accrescimento, (ossia le strutture a spirale che ruotano verso l'interno del buco nero). In merito a ciò lo stesso Dominic Pesce ha proseguito spiegando: "Ci siamo chiesti: Le velocità dei buchi neri sono uguali a quelle delle galassie in cui risiedono? Solitamente ci aspettiamo che abbiano la stessa velocità. Se non lo fanno, questo implica che il buco nero sia stato disturbato. Mentre l'acqua orbita intorno al buco nero produce un raggio di luce radio simile ad un laser, (noto come Maser). Se studiati con una rete combinata di antenne radio utilizzando una tecnica nota come interferometria a lunghissima linea di base, (o VLBI), i Maser possono aiutare a misurare la velocità di un buco nero in modo molto preciso". In sostanza tale tecnica ha aiutato gli studiosi a determinare che 9 dei suddetti 10 buchi neri supermassicci erano fermi, ma uno spiccava e sembrava essere in movimento: situato a 230 milioni di anni luce dalla Terra, questo buco nero si trova al centro di una galassia chiamata J0437+2456 e la sua massa è circa 3 milioni di volte quella del Sole. Ad ogni modo successivamente, utilizzando osservazioni di follow-up effettuate con gli osservatori Arecibo e Gemini, i ricercatori hanno confermato i loro risultati iniziali, constatando che tale buco nero supermassiccio si sta muovendo con una velocità di circa 110.000 miglia all'ora all'interno della sopracitata galassia; anche se cosa stia causando il movimento non è noto. A tal proposito Jim Condon, altro principale responsabile dell'indagine in questione, ha dichiarato: "Potremmo osservare le conseguenze della fusione di due buchi neri supermassicci. Il risultato di una tale fusione può causare il rinculo del buco nero appena nato, e noi potremmo osservarlo nell'atto di rinculare o mentre si assesta di nuovo". Mentre Dominic Pesce ha poi concluso sostenendo: "Nonostante tutte le aspettative che potrebbero davvero esserci là fuori in una certa abbondanza, gli scienziati hanno avuto difficoltà ad identificare chiari esempi di buchi neri supermassicci binari. Quello che potremmo vedere nella galassia J0437+2456 è uno dei buchi neri di una tale coppia, con l'altro che rimane nascosto alle nostre osservazioni radio a causa della sua mancanza di emissione di Maser". Comunque sia saranno necessarie ulteriori osservazioni per stabilire, infine, quale sia la vera causa dell'insolito movimento di questo buco nero supermassiccio.

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