Appurato che Marte non si è prosciugato all'improvviso.


Si sa, il rover Perseverance è atterrato pochi mesi fa su Marte per esplorarlo e cercare eventuali tracce di vita, ma nel frattempo, il suo precursore Curiosity continua ad esaminare e rilasciare dettagli riguardanti la base del Monte Sharp, (noto ufficialmente come Aeolis Mons), vale a dire una montagna alta diversi chilometri al centro del Cratere Gale. Ed è stato proprio utilizzando il telescopio dello strumento ChemCam, (installato sul "vecchio" rover), per eseguire osservazioni più dettagliate del terreno scosceso di tale monte che di recente durante uno studio pubblicato sulla rivista Geology un team di ricercatori franco-statunitense ha scoperto che il clima marziano registrato lì ha alternato periodi secchi a periodi più umidi, prima di asciugarsi completamente circa 3 miliardi di anni fa. In pratica, sebbene i vari veicoli spaziali in orbita intorno al famigerato pianeta rosso abbiano già fornito in passato indizi sulla composizione minerale delle pendici del Monte Sharp, adesso il ChemCam ha effettuato con successo rilevamenti approfonditi dei letti sedimentari dalla superficie di Marte rivelando le condizioni in cui si sono formati: dai dati ottenuti è emerso che salendo lungo il terreno osservato, (che è spesso diverse centinaia di metri), i tipi di letto cambiano radicalmente. In sostanza gli scienziati hanno constatato che sopra le argille depositate dai laghi che formano la base della montagna marziana in questione, strutture larghe, alte ed incrociate rappresentano il segno della migrazione delle dune formate dal vento durante un lungo episodio di clima secco; mentre ancora più in alto sottili letti in alternanza fragili e resistenti sono tipici dei depositi alluvionali fluviali, che segnano il ritorno di condizioni più umide. Insomma, sempre secondo gli studiosi, molto probabilmente il clima del pianeta rosso ha subìto diverse fluttuazioni su larga scala tra condizioni secche ed ambienti fluviali e lacustri, fino a quando le condizioni generalmente aride osservate ai giorni d'oggi hanno preso il sopravvento. Ad ogni modo in occasione della sua missione estesa Curiosity ha in programma di scalare le pendici del Monte Sharp e di perforare i suoi vari letti: così facendo metterà alla prova questo modello, caratterizzerà in modo più dettagliato l'evoluzione del clima marziano antico e forse capirà l'origine di queste grandi fluttuazioni. Comunque sia al riguardo nell'estratto della suddetta indagine gli stessi ricercatori hanno, infine, scritto «Il rover Curiosity sta esplorando la stratigrafia di età esperiana nel Cratere Gale, dove una transizione da unità contenenti argilla ad un'unità stratificata contenente solfato è stata interpretata per rappresentare una transizione ambientale importante di carattere sconosciuto. Presentiamo la prima descrizione delle facies chiave dell'unità solfatica, recentemente osservata in lontananza dal rover, e proponiamo un modello per i cambiamenti negli ambienti sedimentari. I nostri risultati indicano una transizione da fanghi lacustri a spessi depositi eoliani, sormontati da un'importante superficie di deflazione, sopra la quale gli strati mostrano architetture probabilmente diagnostiche di un ambiente subacqueo. Questo modello offre un esempio di riferimento di una sequenza deposizionale per strati solfatici stratificati, che sono stati identificati dall'orbita in altre località a livello globale. Esso differisce dall'idea di un cambiamento climatico monotono esperiano in aridità a lungo termine su Marte ed implica invece un periodo caratterizzato da transizioni multiple tra climi costantemente più secchi e più umidi».

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