Osservato un legame tra cambiamenti strutturali cerebrali e problemi comportamentali nei bambini che russano.


Sembra proprio che i problemi comportamentali nei bambini che russano possano essere associati a dei cambiamenti nella struttura del lobo frontale del loro cervello; o almeno questo è quanto hanno notato alcuni ricercatori dell'University of Maryland School of Medicine e dell'University of Pittsburgh School of Medicine nel corso di un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications ed i cui i risultati sono andati a supporto di una valutazione precedente fatta nei bambini che russano abitualmente, (si parla di 3 o più notti a settimana). In pratica negli anni diversi grandi studi basati sulla popolazione hanno stabilito un evidente legame tra il russare ed i problemi comportamentali, (come, ad esempio, la disattenzione o l'iperattività), ma finora l'esatta natura di questa relazione non è completamente compresa. Inoltre, sebbene alcuni piccole ricerche passate abbiano segnalato una correlazione tra le apnee notturne, (ossia quando le pause nella respirazione durante il sonno sono prolungate), e dei cambiamenti strutturali del cervello, prima di adesso non era ben chiaro se questi cambiamenti potessero contribuire ai comportamenti visti in alcuni bambini affetti da disturbi da respirazione ostruttiva nel sonno, vale a dire un gruppo di condizioni noti anche con la sigla oSDB, comunemente associate con il russare e che sono caratterizzati da una resistenza alla respirazione durante il sonno. Ad ogni modo per affrontare questa lacuna di conoscenza gli scienziati hanno sfruttato del set di dati di grandi dimensioni e diversificato fornito dall'Adolescent Brain Cognitive Development Study, (conosciuto anche come ABCD Study), cioè uno studio a lungo termine riguardante la salute dei bambini e lo sviluppo del loro cervello negli Stati Uniti: si tratta della più grande indagine del suo genere, la quale sta attualmente seguendo quasi 12.000 bambini mentre crescono in giovani adulti, misurando regolarmente la loro struttura e l'attività cerebrale attraverso l'imaging a risonanza magnetica, e raccogliendo informazioni psicologiche, ambientali e cognitive, (oltre che campioni biologici), con l'obiettivo principale di definire gli standard del normale sviluppo cerebrale e cognitivo e di identificare i fattori che possono migliorare o interrompere il percorso di vita di un giovane. In sostanza gli studiosi hanno utilizzato questa ricchezza di dati provenienti da più di 11.000 bambini di 9 e 10 anni per esaminare le relazioni tra il russare, la struttura del cervello e i problemi comportamentali: questa loro analisi statistica ha svelato una correlazione positiva tra il russare abituale ed i problemi comportamentali, con i bambini che russano più frequentemente che mostrano generalmente un comportamento peggiore secondo una valutazione completata dai genitori; il che ha confermato gli esiti ottenuti da un lavoro precedente. Inoltre i risultati dell suddetta nuova ricerca hanno dimostrato che, come già anticipato, il russare risulta essere legato a volumi più piccoli di più regioni del lobo frontale del cervello, (ovvero un'area coinvolta nelle funzioni cognitive come la risoluzione dei problemi, il controllo degli impulsi e le interazioni sociali). Tra l'altro l'analisi statistica condotta dai ricercatori ha anche suggerito che, nonostante le differenze cerebrali viste nei bambini che russano possono contribuire ai problemi comportamentali, per il momento sono necessari ulteriore analisi per capire in che modo il russare, la struttura del cervello ed i problemi comportamentali possono cambiare nel tempo, e per confermare un legame causale. Comunque sia i dati di questo studio hanno indicato l'oSDB come una potenziale causa reversibile di problemi comportamentali, suggerendo che i bambini siano regolarmente controllati per il russare: secondo gli esperti, i bambini che sono soliti russare possono essere indirizzati a cure di follow-up, le quali possono includere la valutazione ed il trattamento per le condizioni che contribuiscono all'oSDB, (tra cui, per esempio, l'obesità), oppure la valutazione per la rimozione chirurgica di adenoidi e tonsille.

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