Constatato che i trattamenti antitumorali possono accelerare l'invecchiamento cellulare.


Ultimamente uno studio pubblicato sulla rivista CANCER da parte di alcuni ricercatori dell'Emory University School of Nursing e dell'Emory University School of Medicine, (in collaborazione con la Yale University School of Medicine, la Yale School of Public Health e la Yale University School of Nursing), ha indicato che alcune terapie anticancro possono accelerare l'invecchiamento cellulare, dove i cambiamenti nel DNA dei pazienti possono a loro volta contribuire ad una maggiore infiammazione e fatica. In pratica spesso l'attività genica è regolata durante la vita attraverso cambiamenti epigenetici, vale a dire modifiche fisiche al DNA che non comportano l'alterazione della sequenza del DNA sottostante: alcuni individui possono, però, sperimentare quella che viene definita accelerazione epigenetica dell'età, (nota anche con la sigla EAA), la quale li espone ad un rischio maggiore di condizioni legate all'età rispetto ad altri individui della stessa età cronologica. Per questa ragione adesso gli scienziati hanno esaminato i cambiamenti connessi all'EAA durante e dopo il trattamento del cancro, ed hanno cercato un potenziale legame tra questi cambiamenti e la fatica nei pazienti affetta dal tumore della testa e del collo, (cnosciuto anche con l'acronimo HNC). In sostanza durante questo nuovo lavoro è emerso che dei 133 pazienti con HNC presi in esame, ad un certo punto la metà ha sperimentato una grave stanchezza; mentre l'EAA è risultata essere più prominente subito dopo la radioterapia, quando l'età epigenetica media è accelerata di 4,9 anni. Tra l'altro si è visto che l'aumento dell'EAA è associato ad un'elevata fatica, ed i pazienti con grave affaticamento hanno sperimentano un'EAA superiore di 3,1 anni rispetto a quelli con poca fatica; invece i pazienti con alti livelli di marcatori di infiammazione hanno presentato circa 5 anni in più di EAA, e l'infiammazione è sembrata rappresentare la maggior parte degli effetti dell'EAA sulla fatica. Al riguardo Canhua Xiao, una delle principali autrici della suddetta ricerca, ha spiegato: "I nostri risultati si aggiungono al corpo di prove che suggeriscono che la tossicità a lungo termine e possibilmente l'aumento della mortalità sostenuta da trattamenti anti-cancro per i pazienti con HNC può essere correlata all'aumento dell'EAA e la sua associazione con l'infiammazione. Gli studi futuri potrebbero esaminare le vulnerabilità che possono spiegare i prolungati alti livelli di EAA, la fatica e l'infiammazione nei pazienti". Ad ogni modo gli studiosi hanno anche precisato che gli interventi per ridurre l'infiammazione, (anche prima del trattamento del cancro), potrebbero portare giovamento ai pazienti decelerando il processo di invecchiamento e successivamente riducendo i problemi di salute cronici legati all'età, (tra cui, appunto, la fatica). Comunque sia un editoriale di accompagnamento relativo all'indagine in questione ha poi sottolineato che la fatica cronica nei pazienti che ricevono il trattamento contro il cancro non è solo un sintomo, ma può, infine, giocare un ruolo importante nell'influenzare la loro salute.

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