Dimostrato che le due metà dell'ippocampo hanno una diversa attività genica.


Apparentemente esistono marcate differenze di attività genica tra le porzioni anteriore e posteriore dell'ippocampo; o almeno questo è quanto hanno scoperto alcuni ricercatori del Southwestern Medical Center, tramite uno studio pubblicato ultimamente sulla rivista Neuron ed i cui risultati potrebbero far luce su una varietà di disturbi cerebrali che coinvolgono questa regione del cervello ed eventualmente aiutare a portare a nuovi trattamenti mirati. Al riguardo Genevieve Konopka, una delle principali autrici, ha affermato: "Questi nuovi dati rivelano differenze a livello molecolare che ci permettono di vedere l'ippocampo anteriore e posteriore in un modo completamente nuovo". Mentre Bradley Lega, altro principale responsabile delle analisi, ha poi aggiunto: "L'ippocampo umano è tipicamente considerato una struttura uniforme con ruoli chiave nella memoria, nella navigazione spaziale e nella regolazione delle emozioni. Tuttavia, alcune ricerche hanno suggerito che le due estremità dell'ippocampo, (quella anteriore, che punta in basso verso il viso; e quella posteriore, che punta in alto verso la parte posteriore della testa), assumono lavori diversi". In pratica, sebbene la comunità scientifica abbia ipotizzato che l'ippocampo anteriore potrebbe essere più importante per le emozioni e l'umore, invece l'ippocampo posteriore potrebbe essere più importante per la cognizione, finora non era mai stato esplorato fino in fondo se tali differenze nell'attività genica esistessero effettivamente tra queste due metà cerebrali. Tuttavia adesso nel corso del suddetto nuovo lavoro gli scienziati hanno isolato alcuni campioni di ippocampo anteriore e posteriore prelevati da 5 pazienti per trattare l'epilessia. In merito a ciò lo stesso Bradley Lega ha dichiarato: "Le convulsioni spesso hanno origine dall'ippocampo. Anche se le anomalie del cervello innescano queste crisi, l'analisi al microscopio ha suggerito che i tessuti utilizzati in questo studio erano anatomicamente normali". Ad ogni modo dopo la rimozione i suddetti campioni di cervello sono stati sottoposti al sequenziamento dell'RNA di singoli nuclei, (una tecnica nota anche con la sigla snRNA-seq), il che ha permesso di valutare l'attività genica nelle singole cellule: nonostante questa tecnica abbia mostrato per lo più che gli stessi tipi di neuroni e cellule di supporto risiedono in entrambe le sezioni dell'ippocampo, si è visto che, come già anticipato, l'attività di geni specifici nei neuroni eccitatori, (ossia quelli che stimolano altri neuroni), variava significativamente tra la porzione anteriore e quella posteriore. Tra l'altro quando gli studiosi hanno confrontato questo set di geni con un elenco di geni associati a disturbi psichiatrici e neurologici, hanno trovato abbinamenti significativi: ad esempio, i geni associati ai disturbi dell'umore, (come il disturbo depressivo maggiore o il disturbo bipolare), tendevano ad essere più attivi nell'ippocampo anteriore; mentre al contrario quelli associati a disturbi cognitivi, (tra cui il disturbo dello spettro autistico), risultavano essere più attivi nell'ippocampo posteriore. A tal proposito Bradley Lega ha, infine, concluso spiegando: "Più saremo in grado di apprezzare queste differenze, più saremo capaci di capire i disturbi in cui l'ippocampo è coinvolto. L'idea che l'ippocampo anteriore e quello posteriore rappresentino due strutture funzionali distinte non è completamente nuova, ma è stata sottovalutata nella medicina clinica. Quando cerchiamo di capire i processi patologici, dobbiamo tenerlo a mente".

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