In occasione del primo rilascio ufficiale Microsoft aveva presentato Windows 10 come "l'ultima versione di Windows", facendo riferimento al fatto che da quel momento in poi lo storico sistema operativo sarebbe stato aggiornato in maniera modulare, senza richiedere più il passaggio a nuove versioni totalmente diverse. Tuttavia sembra proprio che a quasi 6 anni di distanza da quell'annuncio la società abbia deciso di fare un passo indietro: l'ultimo indizio in ordine cronologico relativo a ciò lo si deduce da un documento ufficiale, nel quale si può leggere che il supporto a Windows 10 Home e Pro da parte dall'azienda cesserà il 14 Ottobre 2025; un interessante lasso di tempo che corrisponde esattamente al ciclo di vita di supporto di 10 anni che Microsoft ha mantenuto per le precedenti versioni del suo sistema operativo. In pratica, come già noto, sin dalla sua primissima release gli utenti di Windows sapevano che il software aveva una sorta di data di scadenza, (seppur mai ben definita a priori), ed oltre la quale gli sviluppatori l'avrebbero abbandonato per passare a lavorare su versioni future e più ricche di funzioni: ciò rappresenta, infatti, quello che è successo, ad esempio, durante il passaggio dalla versione 1.0 del 1985 a quella 3.x che è andata per la maggiore nei primi anni '90; proseguendo poi fino a Windows 95, Windows 98, Windows XP, Windows Vista, Windows 7 e Windows 8. Ad ogni modo, come già anticipato, con l'arrivo della versione 10 l'idea di base era che il sistema operativo fosse diventato un servizio a tutti gli effetti, aggiornato due volte all'anno per rimanere al passo coi tempi ma fondamentalmente intercompatibile nelle sue svariate manifestazioni: si tratta, però, di un concetto che è iniziato a vacillare ufficialmente quando Microsoft ha iniziato ad anticipare il rilascio di un grande aggiornamento della piattaforma, (definito "uno dei più grandi aggiornamenti del decennio"), il quale dovrebbe avvenire nelle prossime settimane. In sostanza l'evento di presentazione ufficiale di questo update è previsto per il prossimo 24 Giugno; anche se per il momento non è ancora ben chiaro quale forma assumerà: secondo alcuni si tratterà di una nuova grande versione di un sistema che continuerà a chiamarsi Windows 10; mentre per altri ad essere annunciato sarà proprio una release del tutto nuova che prenderà il nome di Windows 11, (Windows Sun Valley, oppure qualche altro nome non correlato con Windows 10). Inoltre ci sarebbe da dire anche che, (proprio in attesa del suddetto evento di presentazione), alcuni giorni fa sul canale YouTube del sistema operativo in questione è stato pubblicato un video, (visibile qua), che è andato ad avvalorare l'ipotesi dell'arrivo di una potenziale versione 11: si tratta di una clip che permette di ascoltare i suoni ben conosciuti a tutti coloro che hanno utilizzato le vecchie versioni di Windows ad una velocità di riproduzione abbassata del 4000%, (cosa che, secondo alcuni, alluderebbe alla presenza di un nuovo audio di avvio nel sopracitato nuovo aggiornamento); fin qui nulla di così eclatante se non fosse per il fatto che la durata di questo video è esattamente di 11 minuti, il che, secondo molti, sarebbe un richiamo "velato" al numero della nuova versione. Ma non è tutto poiché ci sarebbe anche un altro piccolo dettaglio che fa pensare che Microsoft sia in procinto di annunciare Windows 11: l'evento fissato per il prossimo 24 Giugno avrà, infatti, inizio alle ore 11:00 EST ed anche questa scelta non sarebbe casuale, ma una chiara allusione alla nuova versione dello storico software. Comunque sia, anche se bisognerà che aspettare per vedere cosa realmente l'azienda ha in serbo per i suoi utenti e nonostante le attuali versioni di Windows 10 saranno prima o poi abbandonate al proprio destino, chiunque possiede un computer dotato di tale sistema operativo non deve angustiarsi: la tabella di marcia prevede tempi piuttosto lunghi e la fine del supporto degli sviluppatori non significherà che il software smetterà di funzionare, ma solo che non riceverà più aggiornamenti: passare alla nuova versione sarà fortemente consigliato per evitare di subire attacchi informatici, ma per farlo ci sarà, infine, del tempo anche dopo la data dell'andata in pensione di quella precedente.
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