Secondo un nuovo studio, la materia oscura starebbe rallentando la barra galattica della Via Lattea.
Per circa 30 anni gli astrofisici di tutto il mondo hanno previsto un rallentamento della rotazione della barra galattica della Via Lattea, (la quale risulta essere composta da miliardi di stelle raggruppate), ma di recente due ricercatori dell'Università di Oxford e dell'University College London, tramite uno studio pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, hanno annunciato di essere stati in grado per la prima volta di misurare tale diminuzione di velocità che attualmente sarebbe inferiore di circa un quarto dalla sua formazione; il che, sempre secondo gli scienziati, fornisce un nuovo tipo di comprensione della natura della materia oscura, la quale in questo caso agisce come una sorta di contrappeso che frena la suddetta rotazione. In pratica nel corso della nuova ricerca di cui sopra gli studiosi hanno analizzato le osservazioni effettuate del Telescopio Spaziale Gaia e concernenti un grande gruppo di stelle, (chiamato il Flusso di Ercole), che sono in risonanza con la barra galattica poiché orbitano intorno alla Via Lattea alla medesima velocità della barra. Inoltre queste stelle sono gravitazionalmente intrappolate dalla barra che gira: si tratta dello stesso fenomeno che si verifica con gli asteroidi troiani e greci di Giove, che orbitano nei cosiddetti punti di Lagrange di questo gigante gassoso, (che si trovano davanti e dietro il pianeta). Ad ogni modo se la rotazione della barra galattica decellera, ci si aspetta che queste stelle si spostino più lontano nella galassia, mantenendo il loro periodo orbitale uguale a quello della rotazione della barra stessa; non a caso, adesso i ricercatori hanno scoperto che le stelle nel flusso portano un'impronta chimica, (ovvero sono più ricchi di elementi più pesanti, denominati metalli), dimostrando che hanno viaggiato lontano dal Centro Galattico, dove le stelle ed il loro gas di formazione sono circa 10 volte più ricchi di metalli rispetto alla galassia esterna: utilizzando questi dati hanno dedotto che, come già anticipato, la barra galattica ha frenato la sua corsa almeno del 24% dalla sua prima formazione. Comunque sia al riguardo Ralph Schoenrich, uno dei due autori dell'indagine in questione, ha spiegato: "Gli astrofisici hanno a lungo sospettato che la barra rotante al centro della nostra galassia stia rallentando, ma ora abbiamo trovato la prima prova di ciò. Il contrappeso che rallenta questa rotazione deve essere la materia oscura. Finora siamo stati in grado di dedurre la materia oscura solo mappando il potenziale gravitazionale delle galassie e sottraendo il contributo della materia visibile. La nostra ricerca fornisce un nuovo tipo di misurazione della materia oscura: non della sua energia gravitazionale, ma della sua massa inerziale, (cioè la risposta dinamica), che rallenta la rotazione della barra". Mentre Rimpei Chiba, l'altro resposabile delle analisi, ha, infine, concluso dichiarando: "La nostra scoperta offre una prospettiva affascinante per vincolare la natura della materia oscura, poiché diversi modelli cambieranno questa attrazione inerziale sulla barra galattica. La nostra scoperta pone anche un grosso problema per le teorie gravitazionali alternative: poiché mancano di materia oscura nel proprio alone, esse non prevedono alcun rallentamento della barra; o quantomeno ne prevedono uno decisamente troppo piccolo".
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