Catturata l'immagine radio più dettagliata di sempre della galassia di Andromeda.


In quest'ultime settimane un team di ricercatori dell'Università La Sapienza di Roma, dell'Università della British Columbia, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, dell'Instituto de Radioastronomia y Astrofisica, dell'Instituto de Astrofisica de Canarias, dell'Universidad de La Laguna e dell'Infrared Processing Analysis Center, attraverso uno studio pubblicato sulla rivista Astronomy and Astrophysics, hanno fatto sapere di essere riusciti ad ottenere una nuova e più dettagliata immagine radio della Galassia di Andromeda, la quale permetterà loro di identificare e studiare le regioni galattiche dove nascono nuove stelle. In pratica per arrivare ad un tale risultato gli scienziati hanno sviluppato ed implementato un software che, tra le altre cose, ha permesso loro di testare nuovi algoritmi per identificare fonti di emissione inferiori mai esaminate prima nel campo visivo intorno ad Andromeda alla frequenza di 6,6 GHz: dalla mappa ottenuta è stato possibile identificare un catalogo di circa 100 sorgenti puntiformi, (tra cui stelle, galassie ed altri oggetti sullo sfondo della galassia). Al riguardo Sofia Fatigoni, una delle principali autrici della suddetta ricerca, ha affermato: "Questa immagine ci permetterà di studiare la struttura di Andromeda ed il suo contenuto in modo più dettagliato di quanto sia mai stato possibile. Comprendere la natura dei processi fisici che avvengono all'interno di Andromeda ci permette di capire cosa succede nella nostra galassia più chiaramente, come se ci guardassimo dall'esterno". In sostanza prima di questo nuovo lavoro nessuna mappa relativa una così vasta regione del cielo intorno alla galassia in questione era mai stata realizzata nelle frequenze della banda delle microonde tra 1 GHz e 22 GHz: si tratta di una gamma in cui l'emissione della galassia è molto debole, rendendo difficile vedere la sua struttura. Tuttavia è solo in questa scala di frequenze che particolari caratteristiche risultano essere visibili, quindi avere una mappa a questa particolare frequenza è fondamentale per capire quali processi fisici stanno accadendo all'interno di Andromeda. Ad ogni modo, come già anticipato, per poter osservare la galassia a questa frequenza gli studiosi hanno impiegato un radiotelescopio a piatto singolo con una grande area efficace: in particolar modo si sono rivolti al Sardinia Radio Telescope, vale a dire un telescopio di 64 metri completamente orientabile in grado di operare alle alte frequenze radio. Insomma, per farla breve, ci sono volute 66 ore di osservazione con il sopracitato telescopio ed un'analisi coerente dei dati per mappare la galassia con alta sensibilità: successivamente i ricercatori sono stati in grado di stimare il tasso di formazione stellare all'interno di Andromeda, e produrre una mappa più dettagliata che ha evidenziato il disco galattico come la regione dove nascono nuove stelle. A tal proposito Elia Battistelli, altro principale responsabile dell'indagine in questione, ha spiegato: "Combinando questa nuova immagine con quelle precedentemente acquisite, abbiamo fatto significativi passi avanti nel chiarire la natura delle emissioni di microonde di Andromeda e ciò ci ha permesso di distinguere i processi fisici che avvengono in diverse regioni della galassia". Mentre la stessa Sofia Fatigoni ha, infine, concluso aggiungendo: "In particolare siamo stati in grado di determinare la frazione di emissioni dovute a processi termici legati alle prime stazioni di formazione di nuove stelle, e la frazione di segnali radio attribuibili a meccanismi non termici dovuti ai raggi cosmici che spiraleggiano nel campo magnetico presente nel mezzo interstellare".
 
Di seguito la suddetta immagine radio di Andromeda:
https://i.imgur.com/iLS7T7x.jpg

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