A quanto pare un pesticida di uso comune potrebbe essere parzialmente responsabile dell'epidemia di obesità globale che si sta verificando negli ultimi tempi; o almeno questo è quanto ha asserito uno studio pubblicato lo scorso mese sulla rivista Nature Communications da parte di un team di ricercatori della McMaster University, del Beth Israel Deaconess Medical Center, dell'Harvard Medical School e dell'Università dell'Idaho. In pratica, tramite degli esperimenti condotti su un gruppo di topi da laboratorio, gli scienziati hanno scoperto che il clorpirifos, (vietato per l'uso sugli alimenti in Canada, ma ampiamente spruzzato su frutta e verdura in molte altre parti del mondo), fra i suoi vari effetti negativi per la salute, è anche in grado di rallentare la combustione delle calorie nel tessuto adiposo bruno di questi animali: si tratta di un processo noto come termogenesi indotta dalla dieta, e la sua diminuzione fa sì che il corpo immagazzini calorie extra, promuovendo di fatto l'obesità. In sostanza gli studiosi sono arrivati a tale conclusione dopo aver analizzato la presenza nelle cellule adipose brune di 34 pesticidi ed erbicidi comunemente usati ed aver testato gli effetti del clorpirifos nei roditori alimentati con diete ad alto contenuto calorico: le loro scoperte potrebbero avere importanti implicazioni per la salute pubblica. Al riguardo Gregory Steinberg, uno dei principali autori della suddetta ricerca, ha spiegato: "Il grasso bruno è la fornace metabolica del nostro corpo, che brucia le calorie, a differenza del grasso normale che viene utilizzato per immagazzinarle. Questo genera calore ed impedisce alle calorie di essere depositate nel nostro corpo come normale grasso bianco. Sappiamo che il grasso bruno si attiva durante il freddo e quando mangiamo. Cambiamenti dello stile di vita intorno a dieta ed esercizio fisico raramente portano ad una perdita di peso sostenuta. Pensiamo che parte del problema possa essere questa intrinseca disattivazione della fornace metabolica da parte del clorpirifos". Ed ha poi proseguito dichiarando: "Il clorpirifos avrebbe solo bisogno di inibire l'uso di energia nel grasso bruno di 40 calorie ogni giorno per innescare l'obesità negli adulti, che si tradurrebbe in un extra di 5 libbre di aumento di peso all'anno. Mentre diverse tossine ambientali, (tra cui il clorpirifos), sono state collegate all'aumento dei tassi di obesità sia negli esseri umani che negli animali, la maggior parte di questi studi hanno attribuito l'aumento di peso all'aumento dell'assunzione di cibo e non alla combustione di calorie". Inoltre andrebbe ricordato che, sebbene, come già anticipato, l'uso di tale pesticida organofosfato sugli alimenti risulti essere vietato in Canada, i prodotti importati possono comunque essere trattati con esso. A tal proposito lo stesso Gregory Steinberg ha, infine, concluso affermando: "Anche se i risultati devono ancora essere confermati sugli esseri umani, una considerazione importante sarebbe quella di consumare, quando possibile, frutta e verdura provenienti da fonti locali canadesi; mentre qualora si consumino prodotti importati, assicurarsi che vengano lavati accuratamente".
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