Appurato che un farmaco chemioterapico aumenta il rischio di perdita dell'udito nei bambini malati di cancro.
Che il cisplatino sia un trattamento salvavita per molti bambini affetti dal cancro è ormai una cosa assodata, ma un recente studio pubblicato sulla rivista Cancer da parte di alcuni ricercatori del British Columbia Children's Hospital Research Institute, del Princess Maxima Center for Pediatric Oncology, dell'Università della Columbia Britannica e dell'University Medical Center Utrecht–Wilhelmina Children's Hospital, ha mostrato che l'udito dei bambini molto piccoli è influenzato in modo precoce durante il trattamento ed è colpito in misura maggiore rispetto a quello dei bambini più grandi. Al riguardo Bruce Carleton, uno dei principali autori, ha affermato: "Questo è significativo perché anche una perdita moderata dell'udito può avere un impatto sullo sviluppo sociale nei bambini, in particolare quando si verifica durante un momento di picco di acquisizione del linguaggio". In pratica ricerche precedenti hanno stabilito che fino al 60% dei bambini trattati con cisplatino soffrono di perdita dell'udito ed il 40% di questi bambini avrà sicuramente bisogno di indossare apparecchi acustici: è stato proprio per comprendere meglio il decorso della perdita dell'udito legata a tale farmaco chemioterapico antineoplastico, che adesso gli scienziati hanno deciso di esaminare i dati di 368 pazienti con cancro infantile, i quali avevano, appunto, ricevuto e completato la terapia con il cisplatino ed erano stati sottoposti ad un totale di 2.052 valutazioni audiologiche. In sostanza così facendo è emerso che: 3 mesi dopo l'inizio della terapia in questione il 27% dei bamini di età pari o inferiore ai 5 anni aveva subìto una perdita di udito collegata al suddetto farmaco; un anno dopo l'inizio del trattamento chemiotarapico ad aver riscontrato la perdita del udito causata dal cisplatino era stato il 61% dei bambini della medesima fascia d'età; mentre a 3 anni di distanza il 75% dei pazienti di 5 anni o più giovani, ed il 48% di quelli con un'età superiore ai 5 anni hanno sperimetato tale perdita di udito. Inoltre si è visto anche che una più alta dose totale di cisplatino a tre mesi dall'inizio della terapia, le co-prescrizioni del farmaco chemioterapico vincristina, ed una maggiore durata degli antibiotici somministrati allo stesso tempo hanno esacerbato la perdita dell'udito nel corso del tempo. Ad ogni modo, anche se per il momento il meccanismo sottostante responsaibile della maggiore occorrenza della perdita dell'udito legata al sopracitato farmaco nei bambini piccoli risulta essere poco chiaro, secondo gli studiosi, una spiegazione plausibile potrebbe essere che le strutture in fase di maturazione nell'orecchio interno potrebbero essere più vulnerabili agli effetti tossici del cisplatino. A tal proposito lo stesso Bruce Carleton ha, infine, concluso spiegando: "Questi risultati sottolineano la necessità di un monitoraggio audiologico ad ogni ciclo di trattamento con cisplatino. Sono necessarie ulteriori indagini per chiarire perché i bambini più piccoli sono più vulnerabili alla perdita dell'udito e come meglio proteggere l'udito durante la somministrazione di questa terapia salvavita".
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