Scoperto come il triclosano può causare danni all'intestino.


Ad inizio anno un nuovo studio condotto su modello murino e pubblicato sulla rivista Nature Communications da parte di un team di ricercatori dell'University of Massachusetts Amherst, (in collaborazione con l'University of North Carolina at Chapel Hill, l'Hong Kong Baptist University, il Brigham and Women's Hospital, l'Università di Stanford, l'Università della California, Davis, l'Eastern Regional Research Center, l'Università di Leida e l'Università di Washington, St. Louis), è riuscito a dimostrare precisamente in che modo il triclosano, vale a dire un antimicrobico che si trova in molti articoli per la casa, (compresi alcuni dentifrici, giocattoli e migliaia di altri prodotti), può innescare l'infiammazione intestinale. In pratica sempre più ricerche stanno collegando tale sostanza al microbioma intestinale ed, appunto, all'infiammazione dell'intestino: il suddetto nuovo lavoro ha esaminato il potenziale per combattere i danni all'intestino ed i suoi risultati hanno suggerito approcci inediti per migliorare la diagnosi, la prevenzione ed il trattamento delle malattie infiammatorie intestinali. In sostanza nel corso dei loro esperimenti sui topi da laboratorio gli scienziati hanno identificato i batteri, (ed anche specifici enzimi), che innescano gli effetti nocivi del triclosano, suggerendo che questi enzimi batterici possono essere bloccati dallo scatenare i danni intestinali. Al riguardo Matthew Redinbo, uno dei principali autori delle analisi, ha affermato: "Identificando i batteri colpevoli, nuovi approcci potrebbero essere sviluppati per la diagnosi, la prevenzione ed il trattamento delle malattie infiammatorie intestinali". Insomma, sebbene, come già anticipato, studi precedenti abbiano appurato la tossicità della sopracitata sostanza, la nuova indagine in questione ha fornito uno sguardo più attento ai cambiamenti causati nella popolazione microscopica dell'intestino: gli studiosi sono, infatti, riusciti a trovare un legame tra specifici enzimi microbici intestinali, (in particolar modo le proteine beta-glucuronidasi o GUS), ed il triclosano, ed hanno mostrato come siano questi enzimi a spingere tale antimicrobico a creare scompiglio nell'intestino. Ad ogni modo sapendo quali proteine batteriche erano i colpevoli, i ricercatori hanno usato un inibitore mirato al microbioma intestinale per bloccare l'elaborazione del triclosano nell'intestino: fermare questo processo nei roditori ha impedito danni al colon ed i sintomi della colite, (ovvero una forma di malattia infiammatoria intestinale o IBD). Inoltre lo studio di cui sopra ha fornito nuovi indizi sulla gestione dell'IBD tra il crescente numero di persone con diagnosi di questa malattia, che può essere gestita per lunghi periodi di tempo e riaccendersi apparentemente dal nulla; il che ha portato gli scienziati a suggerire la necessità di una migliore comprensione dell'impatto delle sostanze chimiche ambientali sulla salute dell'intestino. Comunque sia nonostante in passato il triclosano sia stato ampiamente disponibile in saponi antibatterici commercializzati ai consumatori, nel 2016 la Food and Drug Administration, (nota anche con l'acronimo FDA), ha ordinato di rimuoverlo dai prodotti per il lavaggio delle mani utilizzati nelle case e negli ospedali proprio a causa di alcune preoccupazioni riguardanti il fatto che potesse contribuire alla comparsa di batteri più resistenti. Tuttavia, come già detto, ai giorni d'oggi tale antimicrobico rimane onnipresente come ingrediente aggiunto ai cosmetici, ai tappetini da yoga e ad altri vestiti ed attrezzi sportivi per ridurre la contaminazione batterica; così come viene usato di routine in molti dentifrici, (tra l'altro, con l'approvazione della FDA), poiché si è mostrato essere utile per la prevenzione della gengivite. A tal proposito gli autori della suddetta ricerca hanno, infine, concluso spiegando: "Il triclosano sembra essere facilmente assorbito nel tratto gastrointestinale. La sicurezza del triclosano e dei composti correlati dovrebbe essere riconsiderata dato il loro potenziale di danno intestinale. Gli enzimi microbici inducono la colite riattivando il triclosano nel tratto gastrointestinale dei topi".

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