A quanto pare Spotify sta mettendo in atto numerose mosse in vista dello sbarco in Borsa, (cosa che dovrebbe avvenire il prossimo 3 Aprile): dopo lo stop a chi usa applicazioni non ufficiali che consentono di godere di alcuni privilegi degli abbonati senza sborsare un centesimo, e le indiscrezioni su uno "smart speaker" in produzione, secondo alcune voci di corridoio, la piattaforma di streaming musicale on demand starebbe, infatti, testando la ricerca vocale di brani, artisti, album e playlist; una funzionalità ben più basilare ma che, nell'epoca degli assistenti digitali, risulta ormai essere fondamentale. In pratica più che una vera e propria ricerca si tratta di un comando vocale che risponderà ad input specifici, (come, ad esempio, «Riproduci le top hits di oggi», «Riproduci la playlist...» oppure «Mostrami gli album di...», e così via). Ad ogni modo l'arrivo di questa nuova funzione è stata confermata anche da un porta voce di Spotify, il quale ha voluto però precisare come per il momento l'opzione avvistata da alcuni utenti sia solo un esperimento. Difatti attualmente solo un gruppo ristretto di iscritti ne starebbe usufruendo; anche se pare proprio che a breve possano essere diffusi ulteriori dettagli: insomma, per farla breve si tratterebbe un test in una fase piuttosto avanzata. In sostanza una volta resa disponibile per tutti, gli utenti si ritroveranno una nuova icona a forma di microfono in basso a destra della sezione di ricerca ed una volta abilitato il permesso all'utilizzo del microfono dello smartphone, potranno richiedere a Spotify di cercare e riprodurre i brani, le playlist e gli album desiderati. Inoltre i primi feedback hanno suggerito che, sebbene non sia ancora del tutto completa, la ricerca vocale funziona in maniera molto efficiente e semplifica notevolmente la navigazione all'interno dell'applicazione. In effetti questa funzione, (che pare essere l'evoluzione di un test precedentemente svolto nel 2017, dedicato all'integrazione di una modalità alla guida), sarebbe la ciliegina sulla torta che manca alla piattaforma, in quanto renderebbe navigazione e fruizione ben più semplici sia in movimento, (usando semplicemente il microfono delle cuffie), ma anche in casa, quando lo smartphone o il tablet sono collegati a uno smart speaker. Tra l'altro, oltre che sotto il profilo pratico, la ricerca ed i comandi vocali trasformerebbero in un'esperienza più semplice anche esplorare l'infinita libreria del servizio, consentendo all'utente di andare dritto al tipo di musica che ha in testa senza perdersi fra le miriadi di artisti, generi, radio ed altre funzionalità. Comunque sia, secondo qualcuno, Spotify potrebbe aver sviluppato questa funzione per contrastare la sua esclusione da Siri e la mancata possibilità di utilizzare nativamente l'applicazione con HomePod. Non a caso da quando Apple ha dato il via ad Apple Music ha costantemente cercato di ridurre l'integrazione dei servizi di terze parti con il proprio software, in modo da favorire l'utilizzo della propria proposta musicale: stando così le cose i responsabili della piattaforma creata da Daniel Ek ha ben pensato di integrare la ricerca vocale all'interno della propria applicazione, aggirando del tutto Siri. Per di più questo discorso assumerebbe ancora più senso con l'arrivo di un hardware proprietario che replicherebbe lo schema Apple Music/HomePod, Play Music/Google Home ed Amazon Music Unlimited/Echo. Difatti tutto ciò potrebbe essere l'inizio di un'espansione molto più grande da parte di Spotify: una volta che le funzioni vocali verranno completate, il passo verso la creazione, appunto, di un smart speaker oppure di una piattaforma da concedere in licenza potrebbe essere, infine, molto breve.
Di seguito alcuni screenshot:
...ed un breve video dimostrativo:
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